Più liquidità  contro il credit crunch le banche centrali fanno volare le Borse

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ROMA – Incubo credit crunch. Ovvero, il pericolo che non circoli più denaro, che ci sia una forte carenza di liquidità . Di qui, il blitz a sorpresa di sei banche centrali, tra cui Federal Reserve e Bce, che fanno scattare un’azione concertata a sostegno del mercato finanziario. E subito tutte le Borse rimontano: Milano guadagna il 4,38%. Si allentano anche le tensioni sugli spread italiani, aiutati pure dagli acquisti Bce: dopo aver superato quota 500, il livello scende a 474 mentre il rendimento del Btp decennale si attesta al 7,02%. L’euro vola a 1,35 sul dollaro.
E’ una boccata d’ossigeno, quella che decidono le banche centrali di Usa, Europa, Canada, Giappone, Gran Bretagna e Svizzera alle 14 ora italiana. Sanno che le banche non si fidano più a prestarsi denaro tra loro. Temono che la non liquidità  del sistema, aggravata dalla crisi del debito sovrano, possa tradursi in un blocco dell’economia. Gli americani guidano l’operazione. Dà  una mano anche la Cina che abbassa il livello delle riserve obbligatorie delle banche. Nello sforzo globale c’è pure l’Italia: oltre allo scudo della Bce, le banche italiane hanno avuto un po’ di respiro con la decisione del Tesoro di movimentare la liquidità  giacente presso la Banca d’Italia. «E’ un adempimento tecnico», assicurano al ministero, voluto dalla Bce. Di fatto, serve a iniettare agli istituti nazionali oltre 5 miliardi di liquidità  a un giorno. Giusto ieri, il presidente della Consob Giuseppe Vegas aveva lanciato su «Repubblica» un allarme-liquidità . «Sacrosanto», commenta il presidente dell’Abi Mussari. «Bankitalia dovrebbe esaminare la situazione», consiglia il leader Udc, Casini.
Comunque, azioni coordinate delle banche centrali non si vedevano dal 2008, all’indomani del crac Lehman. Quando scattano, a Bruxelles, il commissario Ue Rehn sta dicendo che per l’euro iniziano «10 giorni critici»; il premier Monti, consapevole delle resistenze tedesche, sta suggerendo di valutare l’opzione eurobond a «mente aperta». Nelle stesse ore, spunta anche un nuovo fuori-onda di Sarkozy che al termine della trilaterale di Strasburgo se la sarebbe presa con la Merkel: «Ci sta facendo correre verso la catastrofe». Sul mercato: finisce sotto zero il tasso titoli tedeschi a un anno; in Germania la disoccupazione cala più del previsto; negli Usa aumentano i compromessi per l’acquisto di nuove case e il settore privato crea a novembre 206 mila nuovi posti di lavoro.
Ecco, in questo contesto, la Fed spiega che la mossa concertata serve «allentare le tensioni sui mercati finanziari» e dunque a favorire il credito per famiglie e imprese. La decisione sarebbe stata presa lo scorso lunedì; nella Fed, non ci sarebbe stata unimità . Tecnicamente, è un ribasso di 50 punti base del prezzo degli attuali «swap» sulla liquidità  in dollari. Le nuove condizioni scattano il 5 dicembre e valgono fino a febbraio 2013. In caso di necessità , gli istituti potranno scambiarsi velocemente anche liquidità  in yen, sterline, franco svizzero e dollari canadesi. I mercati brindano: Parigi guadagna oltre il 4%, Francoforte è vicina al 5%. E’ euforica anche Wall Street: il Dow Jones chiude a +4,23%, il Nasdaq a +4,17%. Secondo gli operatori, la concertazione fa sperare in un impegno globale contro la crisi.


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