“Rafforzare lo Statuto dei lavoratori rappresentanza certa per i sindacati”

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ROMA – Per risolvere lo scontro alla Fiat «l’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori va integrato con le libertà  sindacali». Altrimenti, nell’attuale formulazione, «c’è il rischio che diventi una regola per sindacati di comodo». Susanna Camusso lancia la proposta di fronte all’assemblea nazionale dei delegati Cgil. La mossa cade alla vigilia della ripresa, domani a Torino, della trattativa tra Lingotto e sindacati per estendere a tutto il gruppo le clausole degli accordi separati di Pomigliano e Mirafiori. Tra quelle clausole c’è l’estromissione dalla fabbrica della Cgil perché non firmataria degli accordi con Marchionne. Questo proprio in base a una interpretazione dell’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori che consegna solo ai sindacati firmatari degli accordi il diritto di essere presenti nei consigli di fabbrica. Situazione paradossale e anche giuridicamente dubbia, come dimostra la sentenza contraria emessa in estate dal Tribunale di Torino proprio contro la Fiat
Camusso definisce l’attuale formulazione dell’articolo 19 «una regola per i sindacati di comodo». Il paradosso infatti è che la norma consente a un mini sindacato di avere delegati perché ha firmato un contratto e nega al sindacato più grande di trattare perché non lo ha firmato. Una proposta di modifica dell’articolo 19 è stata presentata dall’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano. «Rimanere fuori dalla Fiat per la Cgil sarebbe una sconfitta», ha detto nei giorni scorsi Camusso. Per Maurizio Landini «oggi non c’è sconfitta perché la partita è ancora in corso. La Fiat ha usato i referendum in modo strumentale, quando le faceva comodo: tant’è vero che oggi l’accordo di Pomigliano viene esteso a 80 mila lavoratori senza referendum».
Tutto questo resta sullo sfondo di una trattativa che la Fiat intende invece chiudere rapidamente. Domani le parti si incontrano a Torino in un clima di grande tensione. Domani si fronteggeranno i lavoratori dei due fronti sindacali contrapposti. Nel campo del “sì” stanno affiorando alcune divisioni. Mentre per il Fismic domani «ci si siede al tavolo e si dichiara da subito che cosa si vuole fare, in modo che la trattativa vada avanti spedita», per la Fim «più che presto è necessario chiudere bene». Per la Uilm «si potrebbe chiudere entro metà  mese», su «un accordo punte valido per il 2012». Uno dei motivi della fretta della Fiat potrebbe essere legato al tentativo di sfruttare fino in fondo l’effetto Sacconi, la posizione di vantaggio che nasce dall’impostazione data alla vicenda dal ministro precedente.


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