Sbilanciamoci!: “Manovra senza equità , recessiva, non taglia le spese militari”

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Tra i provvedimenti “in parte condivisibili” Sbilanciamoci! identifica la reintroduzione dell’ICI, la tassazione delle autovetture di lusso, il parziale abbassamento della soglia dell’uso del contante per i pagamenti, l’aumento dell’imposta di bollo sulle ricchezze mobiliare detenute nelle banche, la creazione di un fondo per l’occupazione giovanile e la riduzione dei costi della politica.

Ma la manovra – sottolinea Sbilanciamoci! – “risponde in modo inadeguato alle esigenze di equità  sociale e di crescita, interpreta i vincoli europei e dei mercati finanziari in modo restrittivo e rischia di avere un effetto depressivo sulla ripresa dell’economia, mentre mancano politiche ed interventi adeguati per gli investimenti pubblici a sostegno della domanda e dei consumi collettivi. È, in definitiva, una manovra recessiva”.

Nella dettagliata analisi Sbilanciamoci! evidenzia che in questa manovra non c’è equità  perché, mentre si riducono i redditi a pensionati e cittadini non vengono toccati i grandi patrimoni ad eccezione di alcune condivisibili, ma simboliche misure sull’innalzamento dell’imposizione fiscale sulle autovetture e barche di lusso. Nello specifico però “manca una tassa sui grandi patrimoni e sulle ricchezze” e “non porta avanti fino in fondo la lotta all’evasione fiscale” e “l’imposizione fiscale del 1,5% sui capitali scudati è irrisoria, un regalo per gli evasori che se la cavano con poco”.

Inoltre, in questa manovra non c’è rigore verso la casta dei militari: “nessun taglio alle spese militari (che ammontano ad oltre 21 miliardi di euro) e ai 15 miliardi che si intende spendere per 131 cacciabombardieri F35. Ma non vi è rigore nemmeno verso “le faraoniche grandi opere (1,5 miliardi di stanziamenti previsti), mentre bisognerebbe indirizzare i fondi verso le “piccole opere” di cui avrebbe bisogno il paese. E manca il rigore anche verso i beneficiari privati dai finanziamenti pubblici: in particolare le scuole private che ricevono 700 milioni di euro di contributi ogni anno, gli autotrasportatori (400 milioni), i gestori privati (cliniche) di convenzioni con il sevizio sanitario nazionale che lucrano sugli abusi di tariffe e prescrizioni.

Ma soprattutto, nota Sbilanciamoci! in questa manovra non c’è crescita: l’aumento dell’IVA, invece, deprime i consumi e fa aumentare l’inflazione mentre il sostegno all’occupazione giovanile e femminile nella manovra si riduce all’aumento della deducibilità  dell’IRAP per chi assume giovani e donne. “Mancano – nota la campagna – investimenti nel welfare e nella coesione sociale, nel servizio civile, nella università  e nella scuola: nessun investimento e nessun stanziamento a colmare la situazione drammatica delle politiche sociali e dell’istruzione e la formazione”.

Sbilanciamoci! che nei giorni scorsi ha presentato le proprie alternative alle manovre introdotte durante l’estate dall’ex ministro Tremonti , ritiene che “sarebbe stata necessaria un’altra manovra, sempre con un impatto di 30 miliardi”. Tra le proposte sul fronte delle entrate, la riduzione delle spese militari, la tassazione dei grandi patrimoni e delle rendite finanziare, la tassazione di almeno il 10% dei capitali scudati, la cancellazione delle grandi opere. “Sarebbero stati raccolti 30 miliardi con cui finanziare una serie di interventi: un programma straordinario per le piccole opere per la messa in sicurezza di 10mila scuole e per il riassetto idrogeologico; interventi a sostegno dei servizi sociali gestiti dagli enti locali, un piano per gli ammortizzatori sociali dei precari, interventi per sviluppare imprese nel campo delle energie rinnovabili e la mobilità  sostenibile, interventi per il diritto allo studio nella scuola e nell’università ”.

La campagna Sbilanciamoci! invita tutti a inviare ai parlamentari il documento che si trova sul suo sito per chiedere al Parlamento di modificare la manovra del Governo per dargli “veramente il segno dell’equità , del rigore e della crescita, di salvare l’Italia dalla crisi e di dare in questo modo l’obiettivo di un modello di sviluppo fondato sull’equità  sociale e la sostenibilità  ambientale”.

Inoltre Sbilanciamoci! insieme alla Rete Disarmo, Tavola della pace, Unimondo e altre associazioni invita ad aderire alla petizione online “Taglia le ali alle armi!” per chiedere lo stop alla programma che prevedere l’acquisto di 131 cacciabombardieri d’attacco F35, con una spesa già  stimata attorno ai 15 miliardi di euro, per investire queste risorse nelle necessità  più urgenti e vere del paese: rilancio dell’economia, ricostruzione dei luoghi colpiti da disastri naturali e sostegno all’occupazione. [GB]


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