Una vera patrimoniale sui più ricchi nel 2013 conti correnti esenti da bollo fino a 5000 euro

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La scure della “patrimonialina”, così come previsto dall’articolo 19 della manovra appena varata, si abbatterà  praticamente su tutte le forme di ricchezza mobiliare degli italiani. Anche nelle forme detenute all’estero. Il prelievo prevede un’aliquota fissa, da applicare sui valori di mercato dei depositi titoli e su tutte le attività  finanziarie, anche non soggette a deposito (come i fondi comuni di investimento). Inoltre, si pagherà  anche il bollo sui conti correnti: in questo caso l’imposta è fissa, di 34,20 euro l’anno.
Aliquote e tetti
Per il 2012 il prelievo si applicherà  sui valori di mercato, con un minimo di 34,20 euro l’anno e un massimo di 1.200 euro. Per il primo anno l’aliquota sarà  dell’1 per mille, nel 2013 salirà  all’1,5 per mille; resterà  il valore minimo di 34,20 euro mentre nel secondo anno non ci sarà  più il tetto massimo. Su un “tesoretto” non particolarmente ricco si pagherà  percentualmente di più: ad esempio su 20.000 euro si pagheranno 34,2 euro invece dei 20 euro previsti dall’aliquota. Al contrario, per i veri “Paperoni”, dal 2013 scatterà  la mannaia vera, con il venir meno del tetto al prelievo.

Le poche eccezioni 
Pochissime le esenzioni al balzello. Confermato che non si paga su fondi pensione e fondi sanitari, il nuovo testo chiarisce definitivamente invece che l’imposta annuale di 34,2 euro si paga sui conti correnti inviati dalle banche, ma anche su quelli postali e sui rendiconti dei libretti di risparmio. Dunque, anche il risparmio postale paga pegno alla manovra.

Lo scaglione minimo 
Tuttavia, per chi ha una giacenza davvero contenuta, entro i 5.000 euro, l’imposta di bollo sui conti correnti non si paga. Non si paga nemmeno se la giacenza del conto corrente e del libretto di risparmio è al di sotto della soglia di 5.000 euro, ma attenzione: l’esenzione scatta solo se “complessivamente” non si hanno più di 5.000 euro su c/c e libretto di risparmio. Dunque, avere due o più conti con giacenze medie singolarmente molto basse, non salva dal pagamento. 

I Buoni postali
I Buoni postali sono a loro volta “graziati” se la giacenza media resta al di sotto dei cinquemila euro. Insomma, questa forma di risparmio, molto diffusa anche per tagli molto ridotti, ha ricevuto un trattamento di favore.

Qualche esempio
Tra il 2012 e il 2013 cambierà  l’aliquota sulla ricchezza finanziaria, ma quello che farà  la differenza vera, per i Paperoni, sarà  il venir meno del tetto massimo. Ad esempio chi ha attività  finanziarie pari a 800 mila euro, pagherà  800 euro nel 2012 e 1.200 euro l’anno dopo; chi ha 5 milioni investiti, pagherà  subito 1.200 euro ma verserà  7.500 euro nel 2013.


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