12 anni: condannato all’ergastolo

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La storia di Cristian è la stessa di tanti altri bambini americani che come lui vivono in condizioni drammatiche di povertà  ed emarginazione con sua madre, Biannela Marie Susana, che lo mise al mondo quando lei stessa aveva appena 12 anni. Oggi Marie Susana ha 25 anni e quattro figli, avuti da diversi uomini. 
I fatti che hanno portato alla condanna risalgono al 14 marzo 2011, giorno in cui David Gallariago, 2 anni, batté violentemente la testa contro una libreria dopo essere stato percosso, e non era la prima volta, dal fratello Cristian. Quando la madre rincasò trovò il bimbo privo di sensi, ma attese alcune ore prima di decidersi a portarlo in ospedale. Là  fu diagnosticata un’emorragia cerebrale che nel giro di due giorni provocò la morte di David. Assieme a Cristian è stata dunque arrestata anche sua mamma, tuttora detenuta, e anche lei ora rischia una condanna a 30 anni di reclusione. 
A buon senso, tra le vittime di questa triste vicenda ci sono proprio Cristian e Marie Susana, per non parlare degli altri due bambini ora privati della loro famiglia. Molti si sono affannati a descrivere l’aggressività  di Cristian come un fattore quasi lombrosianamente innato, un bambino-mostro pericoloso per la comunità . Certo non sarà  «facile» un bambino che ha subito brutali violenze fisiche e sessuali dal patrigno, in una famiglia dove la nonna era tossicodipendente e il padre naturale arrestato per abusi sessuali sulla madre – un bambino che ha cercato di spararsi in testa sotto gli occhi della famiglia per evitare l’arresto. Gli psicologi che hanno esaminato Cristian lo hanno trovato emozionalmente sottosviluppato, ma hanno anche affermato che se dato in affidamento a strutture specializzate, potrebbe essere adeguatamente recuperato.
Non di questa opinione è stata la procuratrice Angela Corey, rapresentante l’accusa, convinta con la sua inflessibilità  di rendere più sicuro lo stato della Florida. La sorte di un bambino e di sua madre sono nelle sue mani. In Italia si sta occupando del caso il Comitato Paul Rougeau (prougeau@tiscali.it); è possibile leggere e firmare la petizione a questo indirizzo: www.change.org/petitions/reverse-decision-to-try-12-yo-cristian-fernandez-as-an-adult. Facciamo in modo che il piccolo Cristian Fernandez e la sua giovane madre non vadano a rinfoltire le statistiche che vedo gli Stati uniti al primo posto nella classifica mondiale delle incarcerazioni. «il grado di civiltà  di una nazione si misura dalle sue prigioni», affermava Voltaire, e forse dalle voci che avranno il coraggio di levarsi contro questa barbarie giudiziaria e umana.


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