A Ntv la liberalizzazione piace proprio tanto Ma ricorda i «vantaggi» del disastro inglese

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Questo giornale aveva definito l’art. 42 dell’attuale «bozza sulle liberalizzazioni» una «norma Montezemolo» sul «modello inglese» per un motivo evidente. Quelle poche righe rimuovono infatti l’«eccezione» maligna all’art. 8 della «manovra d’agosto», riservata da Sacconi & co. al solo trasporto ferroviario, obbligato comunque al rispetto del contratto nazionale di lavoro e delle normative regolamentari. Un dispetto, si diceva, per chi aveva ottenuto da Cgil, Cisl e Uil un contratto aziendale con il costo del lavoro inferiore del 40% a quello che gli stessi sindacati stavano contrattando con Fs e, in più, sembrava sul punto di «scendere in politica».
Forse piccata da questa definizione, Ntv ieri ha pubblicato sul suo sito un position paper in cui segnala che – in effetti – la «privatizzazione (della rete ferroviaria britannica, oltre che del trasporto passeggeri, ndr) ha prodotto risultati negativi, tanto è vero che dopo qualche anno il Governo inglese ha fatto retromarcia e ha riassegnato l’infrastruttura allo Stato». Mentre «tutt’altro è stato il risultato della separazione» tra rete e traffico, che «nel periodo 1995-2010» ha prodotto «le migliori performance d’Europa». Seguono numeri eccellenti per quantità  di passeggeri trasportati, costi, ricavi, ecc. Sì da poter concludere che «anche i dati economici smentiscono qualunque valutazione negativa sul caso inglese».


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