Eternit, la battaglia di Casale

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Chi ha perso il marito, il figlio, la moglie, il padre. Chi non era nemmeno nato, quando nel 1986 quella fabbrica della morte fu chiusa. Tanti, davvero, i giovani con le fiaccole e le bandiere tricolori. «Questa è la vera città  di Casale. Quella che mai uscirà  dal processo. Quella che non smetterà  mai di battersi per la giustizia», hanno detto, sorridenti, Bruno Pesce e Nicola Pondrano, lasciandosi alle spalle – in una sera fredda, tersa e stellata – il peso di una battaglia così lunga. 
Tremila, o forse più, i partecipanti alla fiaccolata per dire no all’offerta irricevibile del magnate svizzero Stephan Schmidheiny (18,3 milioni in cambio dell’uscita del Comune dal processo) e alla decisione dell’amministrazione di accettarla. Romana Blasotti, presidente dell’Afeva, ha avuto ragione: aveva detto «Saremo più di voi», così è stato. Il sindaco Giorgio Demezzi (Pdl) – assente – negli ultimi giorni, dopo un incontro con il ministro della Sanità  Renato Balduzzi, ha fatto una mezza marcia indietro: «Se lo stato ci aiuta (economicamente, ndr) siamo disposti a restare nel processo». Mezza marcia e basta. «Un’uscita tattica e ambigua, si riduce tutto a una mera questione economica. Casale ha il dovere morale di restare parte civile, una presenza che ha un valore mondiale. Siamo contenti che il ministro la pensi come noi» commenta Pondrano della Cgil. «Sono sicuro che dopo la partecipazione di questa sera il sindaco non accetterà . Quasi sicuro», aggiunge Pesce, coordinatore vertenza amianto, cercando di infondere ottimismo. 
Nessun dorma
Casale è scesa in piazza. Tutta o quasi, una parte della borghesia locale ha preferito restare a casa o continuare le vasche tra le vetrine dei portici: guarda ancora con sospetto una lotta nata negli ambienti sindacali più progressisti e preferirebbe «meno rumore». La marcia silenziosa e la successiva maratona musicale «Nessun dorma» all’auditorium San Filippo (presente insieme a molte band casalesi, anche Paolo Archetti Maestri degli Yo Yo Mundi) sono state la migliore risposta democratica. Visto che l’amministrazione ha preferito non interpellarla, la cittadinanza ha voluto riprendersi la parola: «Per non lacerare il rapporto con le istituzioni che è stato sempre fondamentale» ha spiegato Pesce.
Nei vari spezzoni del corteo presenti anche i lavoratori della ThyssenKrupp, movimenti e associazioni ambientaliste. Pure Gea Ferraris, fumettista esordiente, autrice con Assunta Prato (insegnante il cui marito è morto di mesotelioma) della graphic novel «Eternit – dissolvenza in bianco» (Ediesse). 
Non solo la cronaca di fatti, ma anche un messaggio di consapevolezza e speranza per le nuove generazioni. Perché quella polvere maledetta sia spazzata via dalla storia.


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