Alemanno-Gabrielli, lite in diretta tv “Passacarte, ora interverrà  il governo” “Mistifichi e ti nascondi dietro un dito”

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ROMA – Il sindaco di Roma sceglie la guerra aperta contro la Protezione civile di Franco Gabrielli. Gianni Alemanno dalla mattina di ieri inizia il giro delle televisioni, e tira ad alzo zero. A SkyTg24 dice: «Oggi in Italia non esiste più la Protezione civile, sono diventati dei passacarte e le passano male, confuse. A causa del taglio dei fondi e di un’inclinazione burocratica dell’attuale dirigenza si è avviata la demolizione della struttura di Bertolaso». Al Tg5: «Se Gabrielli ci viene a dire che tutto è tranquillo ed è tutta colpa nostra, è un po’ ridicolo… Stesse un po’ più calmo». Al Tg4, poi: «Se qualcuno deve chiedere scusa ai romani non sono certo io». In serata, al Tg1: «Non sono state protette le spalle di Roma capitale».
Al programma “In mezz’ora” di Lucia Annunziata, il prefetto Gabrielli ricorda come lui da un anno va dicendo che la Protezione civile è una struttura indebolita dal decreto Tremonti (obbligo di pre-certificazione delle spese, intervento preventivo della Corte dei conti). Quindi, aggiunge: su Roma «emergono evidenti dubbi sull’adeguatezza del sistema antineve». Non chiude la frase che al telefono chiede spazio il sindaco Alemanno. Diretta, giù duro: «Lo dice lo stesso Gabrielli, Protezione civile indebolita. Prima interveniva direttamente, nel bene o nel male, Bertolaso, ora si scarica sui sindaci l’intero peso delle emergenze. Non c’è stato messaggio di allerta. Non l’hanno dato al Comune né alla Prefettura che doveva chiudere gli uffici. L’Anas è andata in tilt sul raccordo, la Provincia per l’elettricità , la Regione Lazio a Frosinone. La Protezione civile è il vero problema per tutti». Deve tornare al ministero dell’Interno, dirà  più tardi.
In studio la voce di Gabrielli tradisce la tensione. «Contesto tutte le affermazioni del sindaco. L’indebolimento della struttura c’è, lo so per primo, ma su Roma Bertolaso e Gabrielli si sarebbero comportati alla stessa maniera». Alemanno, che già  aveva accusato il prefetto di codardia («sfugge a tutti i confronti con me»), entra sulla voce: «Lei non può dire cose che non stanno né in cielo né in terra. Quando ci fu la piena del Tevere Bertolaso si fece nominare commissario e venne sul fiume. Non si limitò a passare un pezzo di carta». Ancora Gabrielli: «Lei è una persona di spessore, ma se mi permette sulla Protezione civile qualcosina in più le posso dire. Non nascondiamoci dietro un dito: l’allarme lo abbiamo diramato subito, nel coordinamento nazionale, dove i suoi uomini non mi hanno fatto alcuna richiesta. Vada a rivedere i primi due take d’agenzia: sono usciti in maniera violenta sul rischio neve. I nostri bollettini sono stati precisi all’unità , noi avevamo perfettamente presente la situazione eccezionale». Alemanno: «A sera avete rettificato: 15 centimetri di neve, modesti accumuli. Ma non c’era la comunicazione dell’urgenza, la nevicata che non si vedeva da 50 anni». Alemanno sbuffa e ride mentre Gabrielli parla: «Posso replicare o devo sentire questo comizio?». E chiude minaccioso: «Il paese sta peggiorando, ci vedremo in Parlamento». Lucia Annunziata sottolinea: «Il sindaco l’ha trattata un po’ da scemo, da incapace», rivolta a Gabrielli. Il prefetto: «La mia persona è poca cosa, ma voglio salvare la struttura Protezione civile: fin qui ho trovato persone poco attente. Non temo l’inchiesta. Il premier Monti? Sul maltempo è stato informato di tutto dal sottosegretario Catricalà ». 
Il sindaco insisterà  tutta la giornata sulla commissione d’inchiesta: «Ora il governo, che non ha l’esatta percezione di come stiamo, ci ascolterà ». Dal governo non ottiene soddisfazione, in verità , ma il segretario del Pdl, Angelino Alfano, fa propria la “proposta commissione” e la destra inizia a picconare il prefetto Gabrielli: «Deve dimettersi». La situazione a Roma è migliorata. Molte strade e scalinate restano ghiacciate, Alemanno ha prorogato ad oggi la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici.


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