Invito a Caselli

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«Sono preso di mira sistematicamente, vogliono impedirmi di parlare e questo non è degno di un paese civile». La contestazione «sistematica» sarebbe paragonabile al peggio del peggio: in veloce sequenza, «fatte le debite proporzioni questi episodi mi ricordano i familiari dei camorristi che circondano le auto delle forze dell’ordine per impedire gli arresti di loro congiunti».  E anche: «C’è una curiosa assonanza tra le aggressioni nei miei confronti e quel che mi è toccato sentire in quasi vent’anni di berlusconismo a proposito di giustizia e di controllo della legalità ». E infine, ciliegina sulla torta: «Sostenere che la nostra inchiesta criminalizza il movimento è come dire che chi persegue uno stupro criminalizza il sesso: la protesta e la violenza sono due cose diverse, esattamente come il sesso e lo stupro».
Un vero e proprio assalto alla giustizia quello descritto da Caselli al costernato Bianconi; e «Assalto alla giustizia» è, per stupefacente coincidenza, proprio il titolo scelto per il libro dell’alto magistrato dall’editore Melampo. Melampo, molti lo ricordano, è il nome del povero cane, corrotto dalle faine, che Pinocchio sostituisce nel pollaio.
Oltre che un’obiettiva propaganda all’americana del libro pubblicato da Melampo, la polemica attuale ha anche l’effetto di distorcere l’attenzione dalla realtà  in discussione in Valsusa. 
Sabato, in Valle vi sarà  una grande manifestazione. Potrebbe essere un’occasione per il grande pubblico di saperne di più e invece l’attenzione sarà  tutta per «il clima d’odio», per «Caselli e i no Tav» che «vogliono zittirmi»; e quelli che precedono sono i tre concetti offerti dal Corriere ai lettori, nel titolo all’intervista. 
Noi ci auguriamo che Caselli possa presentare il suo libro in tutta libertà ; anzi gli offriamo la nostra disordinata sede romana perché possa farlo tranquillamente una volta di più. Prendiamo l’impegno, per quell’occasione, di leggere il suo «Assalto» per discuterlo in modo competente. Noi vorremmo che in cambio Caselli entrasse un po’ nel merito del movimento No Tav. Non è sufficiente che affermi «di non avere niente contro la Val di Susa, niente contro il movimento No Tav, proprio niente contro il dissenso…» (testo di pubblicità  online di Melampo); e ci mancherebbe anche che non fosse così… 
Noi vorremmo che anche Caselli leggesse qualcosa: il testo di un documento inviato al Presidente Mario Monti.
Il presidente ha ricevuto nei giorni scorsi uno scritto sulla verità  e sulle bugie relative al Tav. Lo firmavano quattro esperti di alto livello, Marco Ponti, Ivan Cicconi, Sergio Ulgiati e Luca Mercalli e lo controfirmavano centinaia di intellettuali di grande fama; o meglio di persone di ogni parte d’Italia, della società  civile, convinte che democrazia e giustizia siano indivisibili e che il cortile della Val di Susa riguarda tutti. Lo si può leggere nei siti online della Valsusa e in www.sbilanciamoci.info. E’ una lettura sufficiente perché Caselli, il procuratore di Torino, consideri non tanto se non ci sia materia per dare inizio a un’azione penale contro chicchessia, del tipo che sta a cuore ad altra stampa, non a noi; quanto piuttosto se non valga la pena di utilizzare un’informazione altra per saperne effettivamente di più sui «Poteri forti». Quelli con cui Caselli assicura di non avere niente a che fare.


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