Genova, in centomila sfilano per la legalità
GENOVA – In centomila per dire no alla mafia, a tutte le mafie e per difendere la legalità . Genova risponde così all’appello di don Luigi Ciotti che, attraverso la sua associazione “Libera” rilancia la sua richiesta di legalità nel Paese. Un obiettivo che passa, come dice lo stesso don Ciotti dal palco, attraverso «il superamento di quella zona grigia costituita da segmenti della politica, delle professioni e dell’imprenditoria, che rappresenta la vera forza della mafia».
Ad aprire il corteo i familiari delle novecento vittime di mafia che “Libera” ha deciso di non lasciare soli. Molti nomi noti, da Placido Rizzotto agli “angeli” di Falcone e Borsellini, altri, la stragrande maggioranza, sconosciuti o, peggio, dimenticati. Al loro fianco migliaia di scout, arrivati a Genova da ogni parte d’Italia, a garantire il servizio d’ordine. E poi tanta gente comune, senza bandiere di partito né slogan, con i No Tav, per una volta, a marciare nella stessa direzione del procuratore di Torino, Giancarlo Caselli.
In mattinata, a Don Ciotti era giunto il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Il costante impegno nel rinnovare il ricordo delle donne e degli uomini vittime della criminalità mafiosa contribuisce a sottrarre alle organizzazioni criminali spazi e occasioni di penetrazione e di consolidamento nella società ».
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