Il business delle 40mila farmacie online “Il 99 per cento vende medicine taroccate”

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ROMA – Ha comprato il Sorbitolo su eBay, il medico di Barletta. Anche se in Italia è vietato acquistare medicine su Internet. Sono dieci anni almeno che carabinieri dei Nas, chimici dell’Aifa, esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità  hanno accertato che il traffico di farmaci contraffatti, velenosi e spesso mortali è uno dei grandi brand – in crescita semestrale – delle criminalità  globali. Ci sono studi appilati, ormai. Dicono che ogni dieci scatole di medicine che si vendono nel mondo, una è pericolosamente falsa. Dicono che in Russia e in Africa si può arrivare anche a tre scatole ogni dieci. La Federchimica situa le cifre del rischio italiano sulle aliquote internazionali: un farmaco contaminato ogni dieci, colpa dei principi attivi di bassa qualità  provenienti da Cina e India. 
“LegitScript”, gruppo di controllo farmacologico statunitense con il più largo database mondiale, ha monitorato 40.095 “farmacie su Internet” (di oltre 232 mila siti segnalati come portatori di insidie). Bene, solo 220, lo 0,5%, sono sicure. Millecentosei sono border line. Le altre 38.768 farmacie elettroniche vendono cose come l’eparina, un anticoagulante partito dall’Inghilterra e planato negli ospedali statunitensi con un carico di 149 morti. La contraffazione era nelle sostanze base: non poteva essere intercettata dal servizio sanitario americano. 
Il lavoro fatto dall’Aifa con “LegitScript” ha portato alla chiusura di cinquanta pagine Internet scritte in italiano: le farmacie illegali ormai sono “catene di negozi”. Le mafie controllanti sono asiatiche, come il prodotto reperito, di bassa qualità . Spesso si associano per la distribuzione alle malavite dell’Est europeo. I server su cui sistemano le finte farmacie sono americani o canadesi mentre in Inghilterra si segnala un consistente traffico in esportazione (arrivava da lì il sorbitolo cinese che ha ucciso la donna di 28 anni). A volte i “pharma-gangsta” hanno l’impudenza di allocare il loro marchio all’interno di siti istituzionali (università , per esempio). 
Il Viagra è il prodotto più commerciato in questo emporio taroccato. Lo si vende come Viagra naturale, ma le pasticche blu e gialle sono colorate con la vernice stradale. Nelle scorse settimane un uomo è stato ricoverato a Milano per colpa del “Viagra naturale”, a Singapore quattro persone sono andate in coma. La Sibutramina, un dimagrante rapido, offriva un senso di sazietà  precoce, è stata ritirata in tutta Europa: gli effetti collaterali erano devastanti. Nelle stagioni dell’influenza aviaria girava sui siti – ovviamente a prezzi ribassati – una copia contraffatta dell’antinfluenzale. Abbassava la febbre, non faceva altro. Poco tempo fa negli Stati Uniti è stato intercettato un carico di anti-tumorale low cost, nelle farmacie legali sarebbe costato 6 mila euro a fiala. Un Viagra da 10-12 euro a compressa, arriva dall’Asia a 70-80 centesimi. I Nas hanno spiegato come per ogni euro investito dalle nel commercio di farmaci contraffatti si generi un guadagno criminali di 2.500 euro: 150 volte più redditizio del traffico di droga.


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