«Qualcosa di malvagio agita gli animi del mondo»

Loading

NEW YORK — «Dopo la guerra credevo di non dover mai più assistere al massacro di bambini ebrei, uccisi soltanto in quanto ebrei. Mi sono sbagliato: qualcosa di terribilmente malvagio continua ad agitare gli animi di questo nostro mondo». 
Elie Wiesel, il grande scrittore sopravvissuto ad Auschwitz e Premio Nobel per la pace nel 1986, ha la voce rotta dalla commozione mentre cerca di dare un senso a un’altra tragedia che lo rituffa indietro nel passato. A quella notte senza luna del 1944 — immortalata nel suo capolavoro La Notte (Giuntina) — quando arrivò nel campo di Auschwitz per diventare un numero tatuato sul braccio, A-7713, e da cui tornerà  orfano. «È stato l’ennesimo tuffo al cuore», spiega al Corriere l’84enne Wiesel.
Abbiamo collettivamente trascurato i segnali che avrebbero potuto aiutarci a prevenire l’eccidio di Tolosa? E se sì, di chi è la colpa?
«Non sono un esperto di intelligence e non posso sapere quale tipo di informazione avevano ricevuto i servizi segreti francesi. Però questa strage doveva e poteva essere evitata».
In che modo?
«Un tempo i servizi di sicurezza israeliani proteggevano i cittadini ebrei e le istituzioni ebraiche in tutto il mondo, soprattutto in Europa. Ma negli ultimi anni questi non sono bene accetti dalle autorità  dei vari Paesi e ciò è un vero problema. Si è creato un vuoto che ovviamente le polizie locali non hanno saputo colmare. Vorrei sapere perché i detective israeliani sono stati costretti a fare le valigie».
Quando se ne sono andati?
«Una decina di anni fa circa e francamente è un vero mistero visto che si tratta di un’industria gigantesca e molto efficiente che protegge i privati e le istituzioni di tutto il mondo, non solo ebrei. Quello che è successo pesa sulla coscienza della polizia francese».
Si è chiesto il perché di questa mattanza?
«Non esiste un perché. Entrare nel tempio del sapere, dove giovani vulnerabili e innocenti non fanno null’altro che studiare e apprendere, soltanto per ucciderli, è la prova che un antisemita ancora oggi è disposto a oltrepassare i limiti dell’umanità . Si può forse chiamare uomo quello?».
Perché hanno colpito proprio quel bersaglio?
«Perché da sempre i nemici del popolo ebraico prendono di mira scuole e sinagoghe. Nel Medioevo, così come durante l’occupazione nazista dell’Europa, i luoghi di culto e studio furono i primi a essere bersagliati. E, immancabilmente, i primi a essere distrutti. Penso che chi ha colpito sia animato dallo stesso odio che infiammava i criminali nazisti».
La crescente ostilità  dell’opinione pubblica europea contro il governo israeliano può aver giocato un ruolo?
«Che cosa c’entra la politica con una scuola dove dei giovani scolari vanno a studiare? Lo ripeto: chi ha colpito è un antisemita che odia ciecamente e visceralmente tutto ciò che è ebraico ed è disposto a qualsiasi cosa pur di colpire l’oggetto del suo disprezzo».
L’ultimo rapporto dell’Anti-Defamation League (Adl) pubblicato proprio oggi denuncia «livelli altissimi» di antisemitismo in ben dieci Paesi europei, dall’Italia all’Ungheria e dalla Spagna alla Polonia.
«L’antisemitismo sta espandendosi a macchia d’olio ovunque e dopo Auschwitz questo boom è a dir poco incredibile. Se Auschwitz non è riuscita a curare questo cancro profondo, che cosa potrà  mai riuscirci?». 
Gli ebrei europei sono dunque ancora vulnerabili?
«Purtroppo lo sono. Se una strage del genere è potuta accadere in una cittadina tranquilla come Tolosa, in futuro può accadere ovunque. Il pericolo è tra noi e tutti gli ebrei, giovani e vecchi, uomini e donne sono nel mirino di gente allevata solo per odiarci».
Che cosa possono fare gli ebrei per difendersi?
«Solo affidarsi alla competenza e serietà  delle forze pubbliche dei vari Paesi, che hanno i mezzi ma forse non sempre la volontà  per proteggere quelli che sono a tutti gli effetti loro cittadini. Ma il problema non riguarda solo gli ebrei europei. Io stesso nel 2007 fui vittima di un negazionista dell’Olocausto che a San Francisco tentò di sequestrarmi. Da allora sono costretto a girare ovunque con la scorta».
Arriverà  mai il giorno in cui i bambini ebrei potranno andare a scuola senza paura di essere ammazzati?
«Continuo a sperare che quella nuova alba sorgerà  un giorno sul nostro pianeta malato, ma oggi non posso fare a meno di essere pessimista. La priorità  adesso è catturare il killer, poi si faccia un esame di coscienza collettivo perché ciò non accada mai più. Ma questa volta per davvero».


Related Articles

Zelensky cambia linea: «Soluzione politica» in Crimea

Loading

L’intervista del presidente ucraino, che apre alle elezioni per l’anno prossimo in cambio di nuovi fondi per l’Ucraina. L’inchiesta sul gasdotto Nord Stream mostra nuove prove contro i servizi segreti di Zelensky

Michael Moore e Trump. Campanello d’allarme per i governanti europei

Loading

L’analisi. Perché il «profeta» Michael Moore parla anche a noi

I Kirchner hanno fatto molto ma sui trasporti sono come Menem

Loading

Dopo la tragedia ferroviaria e i 51 morti del 22 febbraio Sussidi miliardari agli stessi a cui il menemismo regalò treni, bus e metrò

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment