Salini non molla su Impregilo compra il 4% e va verso il 29%

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MILANO – La partita per il controllo di Impregilo si fa sempre più calda. Salini aumenta la sua presa sul gruppo milanese delle e prenota attraverso Equita un altro 4% del capitale della società  di costruzioni con l’obiettivo di salire in tempi brevi al 29,9% e uguagliare la quota posseduta da Gavio. Lo scorso 15 febbraio la società  di costruzioni romana aveva comunicato alla Consob di aver rilevato il 20,06% di Impregilo, ma gli acquisti sarebbero andati avanti, subendo una forte accelerata in settimana e ieri pomeriggio il gruppo ha dato mandato a rilevare pacchetti di azioni fino al prezzo di 2,8 euro, un valore superiore del 5,7% rispetto alla chiusura. Ieri infatti le azioni di Impregilo solo salite ancora dell’1,8% arrivando a quota 2,64 euro. Già  oggi Salini dovrebbe quindi comunicare alla Consob l’aggiornamento delle sua partecipazione, che a questo punto non dovrebbe essere troppo distante dal 29,9% posseduto dalla Autostrada Torino Milano che fa capo a Beniamino Gavio. Con la differenza che mentre Gavio ha pagato un premio di controllo per rilevare il pacchetto spendendo 3,43 euro per ogni Impregilo, Salini ha fatto acquisti progressivi sul mercato a un prezzo medio di carico di circa 2,5 euro.
L’obiettivo del costruttore romano è quello di presentare al mercato il piano di fusione del suo gruppo con Impregilo, che è stato elaborato da Boston Consulting, e accreditarsi consensi in assemblea. Dall’unione dei due gruppi nascerebbe il più grande costruttore italiano, con notevoli sinergie sui ricavi e anche qualche risparmio sui costi. Se questo non dovesse bastare a raggiungere una maggioranza sufficiente a varare la fusione tra l’azienda non quotata e quella milanese, Salini non esclude di lanciare un’Opa sul mercato. A quel punto Gavio sarebbe pronto a rispondere con un’Offerta in carta e titoli dell’Auto To-Mi che, a differenza di Salini, è quotata sul mercato, per varare poi un riassetto con le altre attività  del gruppo di Tortona nelle costruzioni e nelle concessioni di Sias. Qualche banca avrebbe sconsigliato di andare allo scontro frontale, cercando invece di far sedere Gavio e Salini attorno a un tavolo. Ma al momento entrambi i pretendenti sembrano determinati ad andare fino in fondo, anche perché sia il gruppo romano che quello di Tortona puntano a rilanciare le attività  delle costruzioni.


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