Tensioni sui tassi dei Btp Bene le Borse, giù lo spread

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ROMA — Si sono allentate le tensioni sui mercati anche se all’asta dei Btp i tassi sono aumentati. E’ ancora l’effetto della fiammata di martedì scorso che sembra non aver invece lasciato strascichi nelle Borse, in rialzo in tutta Europa sulla scia dei guadagni di Wall Street. Il Tesoro però non ha assegnato l’ammontare massimo dei Buoni triennali offerti. Si è fermato un po’ sotto, nonostante la domanda di titoli fosse particolarmente robusta, per evitare che i rendimenti salissero troppo. Ha escluso le richieste più onerose e ha fissato il collocamento al 3,89%, il prezzo di mercato.
«Abbiamo fatto la scelta di non accogliere tutta la domanda che c’era, perché non abbiamo urgenza di fare funding a tassi che, secondo noi, non sono giusti», sono cioè, fuori mercato. Dei Btp triennali, offerti con una forchetta compresa tra i 2 e i 3 miliardi, ne sono stati collocati 2,9 miliardi, 100 milioni sotto il massimo, ad un tasso del 3,89% in aumento dell’1,13% rispetto alla precedente asta, ma allineato a quello registrato sul secondario. Sono state escluse le proposte superiori anche se solo di 1 o 2 punti base. Non c’era alcun bisogno di sovrapprezzare i titoli, è stata la spiegazione di Grilli. E ha funzionato perché il mercato ha premiato il fatto che l’Italia non avesse l’urgenza di dover collocare tutto anche a prezzi fuori mercato per finanziarsi. Sul secondario infatti lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi di uguale durata che martedì scorso era tornato a superare i 400 punti, dopo i risultati dell’asta ha cominciato a calare fino alla chiusura a 358 punti. «E’ stato un risultato decisamente positivo, il Tesoro ha collocato un ammontare vicinissimo al massimo e si è preso addirittura il lusso di non assegnare tutto per non pagare troppo, rispetto ai valori di mercato. Un grande segnale di immagine» ha commentato il presidente di Assiom-Forex Giuseppe Attanà  che peraltro non sottovaluta la persistente difficoltà  della situazione. «E’ un momento molto delicato a livello mondiale ed europeo, i problemi ci sono ancora e li stiamo risolvendo» ha osservato ieri ancora Grilli, mentre Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, ha avvertito che: «I rischi restano elevati e la situazione fragile».
Ieri sono stati offerti all’asta anche Btp, off-the-run, cioè di vecchia emissione, per 2 miliardi complessivi con cui il Tesoro ha saggiato la richiesta di titoli a più lunga scadenza a 3, 8 e 10 anni. La domanda è stata molto sostenuta, pari a 4,4 miliardi, più del doppio, e i rendimenti si sono attestati al 3,92% per i titoli in scadenza nel 2015, al 5,04% per il titolo a scadenza nel 2020 e al 5,57% per il titolo con scadenza nel 2023, che ha spuntato un tasso addirittura inferiore al Btp di uguale durata on-the-run sul secondario. Fortissima anche la domanda, 4,7 miliardi per 800 milioni offerti, all’asta supplementare del Bot a 12 mesi riservata agli specialisti.
Positiva ieri la giornata delle Borse. Piazza Affari, che era andata in rosso dopo la notizia del rialzo dei tassi all’asta dei Btp, ha corretto in seguito il tiro sia guardando agli spread in calo sia soprattutto guardando oltreoceano alla buona vena di Wall Street: il guadagno è stato del’1,23%. In crescita anche le Borse di Londra dell’1,34%; Francoforte dell’1,03% e Parigi dello 0,99% a 3.269,79 punti.


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