Ferrovie accelera sulla Borsa Passera: “Stiamo valutando”

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La due diligence già  avviata, potrebbe rispondere a due necessità : quella della separazione (rinviata) del proprietario della rete ferroviaria, Rfi da Fs, e quella di uno spin-off degli asset buoni di Ferrovie, ovvero il network ad alta velocità , prima della quotazione in Borsa. 
Ieri Mauro Moretti, ha accettato la sfida della Consob: «La quotazione non rappresenta un problema, anzi – ha aggiunto – riteniamo possa essere una strada interessante da percorrere, una opportunità . Bisogna però considerare cosa pensa in proposito il proprietario, che è lo Stato, cui spetta la decisione». In ogni caso i tempi per un’operazione di questo tipo sarebbero già  maturi: «Potremmo procedere in tempi ragionevoli, abbiamo già  predisposto tutto». 
La risposta del governo, per bocca del ministro dello Sviluppo, Infrastrutture e Trasporti non si è fatta attendere. Nel corso della presentazione di un libro bianco sullo stato delle infrastrutture e trasporti in Italia nella sede di Confcommercio, Corrado Passera ha spiegato che quella della quotazione «è un’ipotesi. Ma è bene chiarire che il gruppo Fs è tante cose diverse, con al suo interno attività  di mercato e attività  non di mercato. L’idea di portare in Borsa una parte del gruppo resta un’ipotesi da considerare anche se al momento non c’è nulla di definito». 
Un’operazione di questa portata porterebbe all’interno di Trenitalia, alla separazione della parte più appetibile di Ferrovie, ovvero la rete di collegamenti con i Frecciarossa che ad oggi è quella che produce utili, staccandone i treni regionali e il servizio universale che potrebbero diventare una sorta di bad company a carico dello Stato e degli Enti locali. La prova che le parole di Moretti non siano soltanto una boutade arriva leggendo il bilancio consolidato 2010 che a pagina 6, nella lettera del presidente Fs Lamberto Cardia all’azionista, ricorda che il gruppo ha portato a termine il processo di evoluzione del proprio modello contabile, con la «transizione volontaria ai principi contabili internazionali». Le Fs spiegano che alla base di questa decisione «c’è la volontà  dei vertici societari di presentarsi alla competizione sui mercati con le carte in regola, avendo così posto le premesse per poter assumere – spiega ancora Cardia – la decisione di accedere al mercato dei capitali, sotto forma sia di emissione di obbligazioni o altri titoli di debito collocati presso il pubblico, sia di avvio di potenziali processi di quotazione in Borsa di entità  societarie, esistenti o costituende».


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