Wind, Telecom Italia e Tiscali in testa per i reclami degli utenti

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ROMA – Gli operatori che hanno ricevuto più reclami dagli utenti, per la bassa qualità  dell’Adsl, sono Wind, Telecom Italia e Tiscali, nell’ultimo anno e in quest’ordine. Dati interessanti alla luce delle loro quote di mercato, dove invece è Telecom in testa (di gran lunga), seguita da Wind, Vodafone (molti clienti, pochi reclami) e Fastweb.
Sono i reclami che gli utenti hanno mandato agli operatori tramite il servizio Nemesys di Agcom (Autorità  garante delle comunicazioni), che ad oggi è il solo modo con cui è possibile protestare ufficialmente contro il proprio operatore se l’Adsl va male. Per la prima volta, Agcom rende pubblici i dati nominativi sugli operatori; può farlo in seguito a una delibera che ha pubblicato nei giorni scorsi (finora le aziende hanno resistito alla divulgazione). 
In tutto sono 971 i reclami inviati dagli utenti (342 riguardano Wind e 259 Telecom Italia), di cui sono 750 quelli che gli operatori hanno considerato fondati (gli altri avevano dati incompleti o non evidenziavano veri problemi alla linea). Gli operatori hanno dato seguito quindi solo a questi ultimi. Come? Al solito, intervenendo per migliorare la qualità  del servizio (163 casi per Telecom e 97 per Wind). Ma non sempre è stato possibile farlo: Wind e Tiscali sono quelli che hanno accolto quindi la maggior parte dei recessi contrattuali. Le norme Agcom permettono infatti agli utenti di disdire gratis il contratto (Adsl, a cui spesso però si associa anche la linea telefonica) se l’operatore non riesce a riportare la qualità  del servizio ai livelli minimi garantiti (in genere, almeno 2,1 Megabit di velocità  reale per le Adsl più comuni). E’ interessante notare quindi come Telecom sia stata in grado di risolvere una maggiore quota di casi. Forse perché ha un servizio tecnico più tempestivo; anche se Telecom è proprietaria della rete, infatti, le norme metterebbero gli operatori allo stesso livello nei tempi e nei modi di intervento tecnico per correggere un problema sulla linea del cliente. I concorrenti di Telecom lamentano però da tempo che le regole del gioco non sono equilibrate in quelle parti d’Italia (40 per cento delle popolazione) in cui non hanno infrastrutture di unbundling (così spiegherebbero la minore qualità  di alcune delle loro Adsl).
Agcom fa sapere anche quali sono le cause più comuni, per i disservizi: un doppino telefonico difettoso o troppo lungo (nel caso, gli operatori hanno fatto uno sconto all’utente), saturazione o guasti della centrale telefonica, problemi agli apparati (modem) degli utenti. Wind è di gran lunga – secondo i dati Agcom – anche l’operatore che ha sedato con uno sconto il maggior numero di proteste. 
Lo strumento di Agcom si mostra quindi utile per ottenere ascolto e giustizia dall’operatore, laddove prima, invece, l’utente insoddisfatto poteva solo disdire (a pagamento). Peccato però che il sistema non funzioni, ancora, con i servizi banda larga mobile (Umts/Hspa, su chiavetta o cellulare). E dire che la loro qualità  è certo più ballerina rispetto all’Adsl.


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