Btp sotto il 6%, su le Borse Piazza Affari la migliore

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ROMA — L’obiettivo è stato centrato: i Btp, offerti ieri all’asta, sono stati assegnati con tassi in calo. Il clima dei mercati è rimasto infatti disteso sull’onda delle aspettative di un’azione coordinata della Ue e della Bce, che riunirà  il consiglio mercoledì e giovedì. A dimostrarlo è anche la terza giornata di chiusura positiva delle Borse, con Piazza Affari che ha messo a segno un rialzo del 2,80%, il miglior risultato tra le piazze del Vecchio continente, recuperando così 34 miliardi in termini di capitalizzazione. 
Il segnale più significativo per l’Italia è stato però il risultato dell’asta dei titoli a medio a lungo termine, che ha riscosso una domanda solida anche se non eccezionale, e ha fatto registrare rendimenti in calo seppure ancora alti per rappresentare una svolta. Il Tesoro comunque ha voluto sottolineare il successo ottenuto con la tre giorni di aste che tra giovedì, venerdì e ieri, «ha consentito di collocare oltre 18 miliardi di titoli tra Ctz, Bot e Btp a 5 e 10 anni, arrivando così a completare, in linea con gli obiettivi, circa il 66% del piano di finanziamenti del 2012, senza contare la riapertura riservata agli specialisti in titoli di Stato. In particolare nell’asta di ieri i Btp a 5 anni (collocato un importo di 2,244 miliardi lievemente inferiore al massimo della forchetta offerta) è stato assegnato ad un tasso del 5,29%, inferiore dello 0,55% a quello dell’asta di giugno, mentre sul Btp a 10 anni (collocato per 2,485 miliardi, lievemente inferiore al massimo della forchetta offerta) la riduzione del tasso, pari al 5,96%, è stata dello 0,23%. Infine la tranche di titoli a 5 anni di vecchia emissione è stata collocata per l’importo massimo di 750 milioni a tassi del 4,49%. Ad agosto il Tesoro — è ancora il ministero dell’Economia a comunicarlo — ha in calendario quattro aste: il 13 e il 29 dedicate ai Bot, il 28 e il 30 agosto per i titoli di medio-lungo. L’unica asta cancellata è dunque, come negli anni passati, quella dei Btp prevista per il 14 agosto. 
Le attese per un’iniziativa della Bce presieduta da Mario Draghi hanno condizionato, e ancora in modo positivo, il mercato dei debiti sovrani dove peraltro è andata meglio ai Bonos spagnoli, i cui rendimenti sono scesi al 6,65% con uno spread rispetto ai Bund di uguale durata a 526 punti, nonostante il peggioramento dei dati sul Pil del secondo trimestre. 
In lieve controtendenza i Btp decennali, che hanno pagato l’offerta di titoli sul primario: il rendimento si è portato intorno al 6% (6,03%) e lo spread si è attestato a 465 punti, in leggero aumento rispetto alla chiusura di venerdì, comunque ben al di sotto dei valori solo di qualche giorno fa. Clima meno ottimista sui cambi dove l’euro è tornato ad indebolirsi dopo l’apprezzamento dello scorso fine settimana. 
Su tutto è intervenuta Standard & Poor’s che ha rivisto in peggio, in linea con gli altri centri di ricerca economica, le sue previsioni per l’Europa e per l’Italia, con un calo del Pil del 2,1% per il 2012 e dello 0,4% per il 2013 e con un aumento del tasso di disoccupazione rispettivamente al 9,9% e 10%.


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