Maxi-ambulatori e orari no stop ecco il nuovo medico di famiglia

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Il decreto sanità  disegna una nuova assistenza territoriale, dando il via alla «più grande riforma per i medici di famiglia dal 1980», come l’ha definita Giacomo Milillo, segretario del sindacato Fimmg. I cittadini troveranno il medico di famiglia all’interno di un maxi ambulatorio da 15-25 professionisti aperto tutti i giorni per 24 ore. Ci lavoreranno anche pediatri, guardie mediche e specialisti, e verranno fatti esami come le ecografie. Si praticherà  anche la cosiddetta medicina di iniziativa: i malati cronici verranno contattati periodicamente e invitati a fare visite ed esami.

I NUMERI 

Lavoro di gruppo per 15-20 sanitari al servizio di almeno 20mila utenti    


Un maxi ambulatorio aperto «per tutto l’arco della giornata, nonché nei giorni prefestivi e festivi». Il primo articolo del decreto sanità  disegna una nuova struttura territoriale dove saranno tenuti a lavorare tutti i medici di famiglia, assicurando così una presenza costante. I pazienti avranno così sempre a disposizione un dottore. Se non il loro, perché a quell’ora di quel giorno non riceve, un altro che lavora nello stesso studio e ha accesso ai dati sanitari di quella persona grazie alla rete telematica interna. Nei maxi ambulatori, secondo le stime dei sindacati, lavoreranno tra i 15 e i 25 dottori, per un numero di pazienti che varia da 20mila a 30 mila. Verranno così creati grandi centri sanitari in grado di dare risposte a problemi diversi. La riforma del settore è attesa da tempo e in alcune realtà  locali hanno già  iniziato a realizzare quelle che vengono definite “unità  complesse di cure primarie”. Del resto spetterà  proprio alle Regioni, dopo l’approvazione del decreto di Balduzzi, definire accordi con i rappresentanti dei medici per definire nel dettaglio il lavoro dei maxi ambulatori.

LE STRUTTURE 

Strumenti, specialisti e infermieri così cambierà  lo studio del dottore    


Non solo medici di famiglia. Dentro buona parte dei maxi ambulatori i pazienti troveranno anche pediatri, guardie mediche, specialisti e infermieri. Nel decreto si parla infatti anche di forme organizzative “multiprofessionali”. L’intento è quello di dare un’offerta sanitaria non solo continua ma anche diversificata. Tra l’altro questa organizzazione è vista da molti come un modo per rilanciare il ruolo delle guardie mediche, cioè professionisti che spesso si lamentano delle condizioni di lavoro e di quelle economiche e che sono sempre più difficili da reperire. Grazie a loro gli studi potranno restare aperti anche la notte e più in generale potranno rispondere ad una serie di emergenze non gravi. La norma che andrà  al Consiglio dei ministri venerdì prossimi specifica che il coordinamento dei maxi ambulatori sarà  affidato a un medico di medicina generale. Le Asl potranno finanziarli, affidando compiti specifici. In futuro ci sarà  anche la possibilità  di dotare i maxi ambulatori di attrezzature sanitarie diagnostiche, come ecografi, elettrocardiografi, e di strumentazione per tele medicina.

LA PREVENZIONE 

Con l’avvio della medicina di iniziativa migliora l’assistenza ai malati cronici    


Al di là  degli aspetti legati all’apertura per 24 ore dei maxi ambulatori, con la riforma della medicina generale sarà  introdotta un’altra novità  importante. Nel decreto Balduzzi non è inserita ma si tratta di una modalità  di lavoro su cui ministero e sindacati dei dottori sono d’accordo: la cosiddetta medicina di iniziativa. Praticarla vuol dire non restare in attesa che il paziente si presenti in studio. Gli assistiti con patologie croniche, come diabete, scompenso cardiaco e tante altre, saranno contattati dal loro medico che li inviterà  a fare le visite periodiche necessarie per tenere sotto controllo la loro malattia o li manderà  in ospedale a fare gli esami. In questo modo si vogliono evitare, o comunque ritardare, ricadute o peggioramenti delle condizioni dei malati. Il maxi ambulatorio, con più professionisti che lavorano insieme, una segreteria e magari alcuni infermieri può promuovere molto meglio del singolo professionista la medicina di iniziativa, che in alcune Regioni, come la Toscana, viene già  messa in pratica.

IL COORDINAMENTO 

Le nuove funzioni del medico di base ridurranno la pressione sugli ospedali    


Meno caos nei pronto soccorsi, meno ricoveri lunghi per ricadute di anziani e malati cronici. I maxi ambulatori nelle intenzioni del ministero e degli stessi medici di famiglia dovrebbero servire anche a ridurre la pressione sulle strutture sanitarie più grandi. Se i cittadini troveranno un punto sempre aperto, dove vanno normalmente perché ci lavora il loro medico, si ridurrà  il numero di codici bianchi (cioè delle urgenze meno importanti) che affollano le stanze dell’emergenza di molti ospedali. Non solo, avere ambu-latori forti può ridurre le ricadute di chi viene dimesso dai reparti, perché i medici di famiglia con la nuova organizzazione dovrebbero essere in grado di seguire meglio queste persone. Del resto il rapporto degli studi con gli ospedali sarà  molto rinforzato. Nel decreto si prevede che ci sia addirittura un collegamento telematico con i reparti, per lavorare in modo coordinato, ad esempio scambiandosi le informazioni su certi malati perché siano seguiti al meglio sia quando si trovano a casa loro che quando sono in ospedale.


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2 comments

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  1. d boccali
    d boccali 19 Aprile, 2016, 08:56

    Io non voglio andare con capita per caso. Ho scelto un medico e voglio quelli. E alla fine tutto costerà di più.

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  2. Carla
    Carla 27 Aprile, 2016, 01:43

    Finalmente! Si doveva imparare dagli Stati Europei per capire che con questo sistema,di potenziamento territoriale,si evitano molti disagi agli utenti..

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