Le Borse festeggiano Draghi e anche la Casa Bianca lo premia

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ROMA — Borse su, spread giù: di nuovo i mercati festeggiano le scelte della Bce di Mario Draghi. La Borsa di Milano guadagna il 2,09%, maglia rosa in Europa. Lo spread chiude a quota 350,8, in ribasso di altri 20 punti. E l’euro si rafforza, ovunque. Dopo la mossa di Francoforte, la Commissione Ue pensa di affidare all’Eurotower la «competenza esclusiva» sulla supervisione di tutti gli istituti di credito dell’eurozona. Secondo l’ultima bozza della proposta legislativa che verrà  annunciata mercoledì prossimo dall’esecutivo Ue, le autorità  nazionali si limiteranno ad «assistere» la Bce in questo delicatissimo compito.
La decisione di Draghi, ancorchè osteggiata dai «falchi» tedeschi (ma non dalla Merkel), piace all’Amministrazione Obama come alle autorità  europee. Per la Casa Bianca, che in questi mesi ha seguito i guai di
Eurolandia passo passo e con grande preoccupazione, rappresenta «uno sviluppo positivo per la soluzione della crisi europea » che pesa anche sulla ripresa americana. Il piano antispread consente al presidente Obama di tirare un sospiro di sollievo, specie dopo la doccia fredda dei dati sul mercato del lavoro: solo 96 mila posti creati ad agosto, un dato inferiore alle attese, con un tasso di disoccupazione sceso all’8,1%, per l’abbandono della ricerca di occupazione
da parte di migliaia di persone. Secondo gli analisti, proprio questi numeri rendono probabile un nuovo intervento della Fed: misure sono attese a breve. Le chance di un ulteriore round, il terzo, di allentamento monetario sono elevate, per alcuni osservatori ormai al 90%.
In Europa, il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, vede nello «scudo» anti-spread un completamento del lavoro del consiglio europeo di giugno; pensa che possa essere una risposta efficace alla
crisi. Promozione anche dal presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso: «Se i governi si impegnano a un rispetto strutturale e a una disciplina sulle regole, allora la Bce ha diritto di intervenire per essere sicura che la politica monetaria rimanga integra».
Adesso bisogna anche capire a chi toccherà  il primo passo, ovvero chi chiederà  il soccorso dell’Eurotower. Tutti gli occhi sono puntati sulla Spagna, dove pure lo spread è sceso di quasi 100 punti in due giorni (405 l’ulproprio
tima quotazione). Ma il governo Rajoy, che ha già  chiesto aiuti miliardari per le banche, vuole sapere quali sono le nuove condizioni cui dovrà  sottostare il paese se userà  lo “scudo”. «E’ una decisione che non può essere presa senza considerare tutti gli aspetti», conferma il vicepremier Soraya Saenz de Santamarina. «E’ in gioco il futuro del paese». Madrid quindi continua a procedere con i piedi di piombo anche se il tempo stringe: a ottobre scadono titoli per ben 30 miliardi di euro e non è
un ammontare risibile. Le incertezze sulle scelte spagnole, insieme ai deludenti dati Usa sul lavoro, frenano il rally delle Borse. Milano va bene e tutti i titoli bancari riprendono fiato. Ma nel resto d’Europa i rialzi sono molto più contenuti, anche se diffusi. Cauta anche Wall Street. L’aspettativa è che alla riunione informale dei ministri finanziari europei, la prossima settimana a Cipro, si possa sapere qualcosa di più preciso sulle sorti di Madrid. Le autorità  monetarie lavorano
per chiudere il caso entro metà  ottobre, a ridosso o durante la riunione dei capi di stato e di governo Ue, prevista per il 18.
Il ministro italiano, Elsa Fornero, giudica invece una «ipotesi lontana» quella di una eventuale richiesta di Sos del governo Monti. Del suo stesso avviso anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà : «I nostri conti sono in ordine, non avremo problemi di aiuti».


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