FIOM La «costituente» di Modena

Loading

Il dramma del nostro paese è la caduta verticale della rappresentanza, innanzitutto quella politica: nessuno rappresenta un mondo del lavoro rimasto senza sponde e interlocutori forti. A lungo andare, la cancellazione della centralità  del lavoro dalle agende dei partiti e la sua svalorizzazione producono rabbia e solitudini, fino a mettere in crisi la stessa rappresentanza sociale, in un contesto che colpisce salario, pensioni, occupazione e futuro dei giovani. Sono centinaia di migliaia i posti di lavoro cancellati nell’ultimo lustro, solo nal settore metalmeccanico.
Il reticolo democratico riunito oggi a Modena è un fattore «anticiclico», perché parla di un altro modello di sviluppo, ecologicamente e socialmente compatibile, di altre politiche: dentro l’orizzonte e le ricette liberiste non c’è futuro per i lavoratori e per i loro saccheggiati diritti, non c’è democrazia ma solo diseguaglianze. I 5 mila delegati metalmeccanici parleranno di contratto negato o separato, di democrazia sindacale sospesa sulla base del modello Marchionne, di rappresentanza decisa dai padroni e non più dai lavoratori e, soprattutto, parleranno di lavoro e della sua qualità . E preparano un autunno incandescente, fitto di appuntamenti: domani prenderà  il via la raccolta di firme per i due referendum sul lavoro lanciati inizialmente dall’Italia dei valori e quindi fatti propri da un ampio schieramento politico e sociale, e la Fiom sarà  in prima fila nella battaglia contro l’art.8 della manovra ferragostana di Berlusconi che mette nell’angolo i contratti nazionali e per il ripristino integrale dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori. Che garantiva, e dovrà  nuovamente garantire, il reintegro di chi è stato licenziato senza giusta causa. Siccome siamo già  di fatto nel pieno della campagna elettorale, i gazebo per la raccolta di firme imporranno alle forze politiche in campo di fare i conti con il tema troppo a lungo rimosso del lavoro. E questo è un lucido esempio di cosa voglia dire per la Fiom fare politica.
Sabato 20 invece l’appuntamento è a Roma in piazza S. Giovanni per una grande manifestazione dei dipendenti delle aziende in crisi – in cui i metalmeccanici rappresentano, loro malgrado, la componente maggioritaria – promossa dalla Cgil. E una rappresentante della segreteria nazionale della confederazione di cui la Fiom è parte sarà  presente all’assemblea di Modena, ma ci saranno anche i rappresentanti degli studenti e della Flc-Cgil (lavoratori della conoscenza) per ricordare le ragioni dello sciopero e delle manifestazioni di oggi in tutt’Italia.
Può bastare una grande manifestazione al sabato per tentare di invertire una politica classista, a rovesciare la logica che pretende di ridurre i diritti e allungare orari e vita lavorativa, con una logica che all’opposto chiede riduzione degli orari, contratti di solidarietà  e sostegno alle imprese virtuose che scelgono questa strada e puntano sull’innovazione? Secondo la Fiom è necessario un ulteriore segnale, ancora più forte, che non può che essere lo sciopero nazionale dei metalmeccanici, visto che quello generale di tutti i lavoratori è, da mesi, soltanto minacciato. Saranno i 5 mila delegati a dire la parola decisiva, scegliendo data e modalità  dell’iniziativa di lotta.
Fiat, Finmeccanica, Alcoa, Ilva e l’elenco del disastro industriale (morale) italiano potrebbe riempire un’intera pagina di giornale: la Fiom ne parla, cerca soluzioni, organizza le persone colpite per evitare di abbandonarle alla solitudine, disegna scenari diversi e concreti.
Possibile che se ne debba occupare soltanto la Fiom?


Related Articles

Fmi riduce le stime del Pil e lancia l’allarme Brexit

Loading

Ridimensionata la crescita mondiale, l’Italia sale solo dell’1% Renzi: “I conti si fanno alla fine”. Il rischio dei nazionalismi

Armani, Esselunga, Luxottica il presidio italiano delle imprese

Loading

Mese dopo mese si allunga l’elenco delle imprese italiane acquistate da investitori stranieri, attirati da marchi frutto di quella particolare miscela fatta di ingegno, qualità, gusto, bellezza che il mondo intero ha imparato ad associare al prodotto italiano, al made in Italy: Marazzi, Ducati, Bulgari, Riso Scotti, Pernigotti, Loro Piana, Pasticceria Cova…

Le priorità per il 2018 di Cgil, Cisl e Uil: dal fisco al lavoro, a giovani e pensionati

Loading

Sindacati. I tre segretari Camusso, Furlan e Barbagallo fissano l’agenda per il prossimo governo

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment