Cinque stelle, rivolta delle donne “Grillo maschilista e dittatore”

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ROMA â€” A scatenarsi contro Grillo questa volta è proprio la “sua” base. Infelice è stato il post sul “punto G”, quello con il quale il guru del MoVimento 5Stelle ha bacchettato Federica Salsi, la consigliera comunale grillina di Bologna, colpevole di essere andata in tv a “Ballarò”.
«Il punto G, quello che ti dà  l’orgasmo nei salotti dei talk show», l’ha rimproverata Grillo. Frase «sessista». Salsi si sfoga: «Grillo è stata una delusione, ha mostrato di essere vittima della cultura berlusconiana di questi anni. È stato sgradevole. Un maschilista come altri». Uno, insomma, che dà  una connotazione negativa «a una qualità  delle donne, è roba da medioevo, veramente degradante». Riceve la solidarietà  di un’altra consigliera grillina: Raffaella Pirini di Forlì, sempre in tv, al
Tgcom24, dichiara: «Grillo è stato sgarbato e inopportuno ». Web diviso sul “punto G”. Ma sull’altra uscita di Grillo – cioè il ticket con Di Pietro e l’idea di lanciare l’ex pm al Quirinale – piovono i “no” e i malumori dei grillini. Tremilatrecento commenti in due giorni e la stragrande maggioranza dà  l’alt, con inviti del tipo: “Ti sei brasato il cervello?”; “È un suicidio politico”; “Di Pietro non ha immobili a sufficienza, gli serve anche il Quirinale?”. Grillo è accusato di essere «maschilista e dittatore». Il MoVimento non vuole accoppiarsi ai partiti, difende la linea che Giancarlo Cancelleri, stravincitore grillino in Sicilia, ha definito delle “zitelle acide”. Salsi rincara: «Da Beppe mi sento tradita. Proporre Di Pietro presidente…era contaminata l’acqua dello Stretto di Messina?». Stretto che Grillo ha attraversato a nuoto alla vigilia del voto siciliano. In Sicilia, il leader di Cinque Stelle aveva detto: «Polizia e carabinieri votano per noi, perché hanno due coglioni gonfi così di portare i politici a fare la spesa o a scopare».
Ora tra i grillini è caos, tanto quanto nell’Idv. Il partito di Di Pietro è sull’orlo della scissione. Pesantissimo è l’attacco che Massimo Donadi, il capogruppo a Montecitorio, muove al leader: «È come Berlusconi». Dopo la puntata tv di Report sull’uso dei fondi del partito per investimenti personali, l’ex pm simbolo di Mani pulite va al contrattacco. In un post sul suo blog ieri – dal titolo “Da mia sorella Concetta: Tonino fai il tuo dovere e pagane le conseguenze” – spiega: «È il “giorno dei morti”, e io sono appena arrivato a Montenero per far visita ai miei genitori che riposano al cimitero…rispondo ad alcune delle molte “perle” di disinformazione… ». Parla di «killeraggio politico». Descrive con dossier alla mano quali sono le proprietà  dei figli. Annuncia che renderà  conto di tutto. Minaccia querele.
Però la polemica sul futuro del partito s’infiamma. Bersani ritiene pericoloso l’asse Grillo-Di Pietro: «Il ticket Di Pietro-Grillo non è utile per il paese. Non so se sia quella la direzione presa da Di Pietro, ma ognuno va dove lo porta il cuore». La saldatura tra i due leader populisti preoccupa il Pd.
Nichi Vendola giudica la scelta di Di Pietro «un grave errore». Apre a Grillo, Marco Pannella: «Dialoghi con noi». Intanto, la resa dei conti in Idv è partita. Franco Barbato chiede l’espulsione di Donadi. Molti dipietristi sono ostili all’offerta di Grillo, la ritengono una Opa su un Idv all’angolo. La contaminazione M5S-Idv è però avviata.


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