«Meno prestiti alle imprese tredicesime a rischio»

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ROMA — I dati della crisi nel settore dell’edilizia sono «drammatici», denuncia l’Ance, l’Associazione dei costruttori, citando il numero dei posti di lavoro persi negli ultimi cinque anni: 360 mila che diventano 550 mila calcolando l’indotto. «È un dramma che si consuma in silenzio ma che è paragonabile a 72 casi Ilva di Taranto, 450 Alcoa o 277 Termini Imerese», dice il presidente dell’Associazione, Paolo Buzzetti, secondo il quale «non c’è alcuna ripresa all’orizzonte». Nei prossimi dodici mesi, infatti, secondo l’analisi dell’Osservatorio congiunturale, «proseguirà  la fase di caduta con una riduzione degli investimenti del 3,8% in termini reali rispetto al 2012» anche a causa «dell’allungamento dei tempi necessari per l’avvio di alcuni provvedimenti contenuti nel decreto Sviluppo e dei programmi infrastrutturali approvati a livello nazionale e locale». Alle forti difficoltà  del settore delle costruzioni si accompagna poi il crollo delle compravendite immobiliari che nei primi nove mesi dell’anno, ha sfiorato il 24%.
La crisi colpisce forte sull’occupazione edile ma a temere per il proprio posto di lavoro e per la tenuta del potere d’acquisto del reddito sono una gran parte di italiani che riducono i loro programmi di acquisto. Secondo il sondaggio condotto da Confesercenti-Swg diminuiranno — del 3% — anche le spese di dicembre comprese quelle del Natale, da 38 miliardi a 36,8, euro in più euro in meno. In compenso aumentano gli ottimisti, passati dal 51 al 54%, e i pessimisti che salgono dal 25 al 38% e che pensano che quello in arrivo sarà  il peggior Natale degli ultimi tre anni. Il resto non vede differenze. Quanto all’impiego delle tredicesime, il sondaggio segnala che si tratta di oltre 41 miliardi e mezzo di euro ma con meno percettori: l’anno scorso il 23% del campione dichiarava che nella propria famiglia nessuno prendeva la tredicesima, quest’anno la percentuale balza al 28% ed è un chiaro segno della crisi occupazionale. Le tredicesime verranno utilizzate in modo più oculato degli anni passati: la quota destinata agli acquisti calerà  di due miliardi (di cui 700 milioni in meno per i regali) mentre aumenterà  quella destinata al risparmio e al pagamento di tasse e debiti. Sempre secondo il sondaggio Confesercenti-Swg, dal 2010 al 2012 sale di 8 punti il numero di coloro che arrivano con il proprio reddito solo alla terza settimana del mese (dal 20% al 28%); crescono invece di 5 punti coloro che arrancano fino alle seconda (dall’8% al 13%), mentre cala vistosamente la percentuale di coloro che ce la fanno fino alla fine del mese (dal 72% al 59%).
Intanto la Cgia di Mestre sottolinea di aver ricevuto «segnalazioni da parte degli iscritti che non saranno in grado di pagare in dicembre le tredicesime a causa della flessione dei finanziamenti bancari. Non abbiamo una dimensione del fenomeno, ma pensiamo che almeno un 30% di piccole imprese siano in difficoltà ».


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