Ferrero propone la «no tav» Dosio e le prende il posto

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Le liste anche se non ancora ufficiali ci sono, e alla camera in Piemonte 1 vedono in testa l’ex pm, seguito da Franco La Torre (quota società  civile) e, al terzo posto, dal segretario nazionale Prc Paolo Ferrero (quota partito). I dissapori per l’esclusione dell’esponente No Tav sono molti. 
Della sua candidatura si è fatto un gran parlare. Proposta al tavolo nazionale da Ferrero in quota «società  civile», aveva poi subito veti incrociati (per esempio, dal Pdci: «Una figura legata inesorabilmente alle vicende più pesanti avvenute in Valle che solo una piccolissima parte di cittadini condividono»). Parallelamente si scatenava in rete un acceso dibattito in seguito al comunicato del movimento No Tav «Giù le mani dalla Valsusa» che «diffidava qualunque partito e i suoi sostenitori a utilizzarne il nome per la propaganda elettorale». Dosio aveva comunque ricevuto numerosi attestati di stima nella speranza che la «voce e la storia No Tav arrivasse in Parlamento». Ma negli ultimi febbrili giorni i veti interni a Rivoluzione civile hanno bocciato la candidatura prevista tra i possibili eletti in quota società  civile. Rifondazione, che l’ha presentata, si è opposta all’esclusione ma non l’ha inserita in quota Prc (Dosio è segretaria del circolo del partito a Bussoleno), dove invece Ferrero, Grassi (e Augusto Rocchi) hanno le maggiori possibilità  di uscita. 
Il circolo Prc di Bussoleno ha scritto a Ingroia, invocando un ripensamento: «In assenza di candidati chiaramente riconoscibili, la rappresentanza delle istanze No Tav verrebbe tutta assunta dal M5S». A stretto giro di posta, è arrivata la risposta dell’ex pm: «Siamo contro la Tav, porteremo in Parlamento le vostre istanze e saremo al vostro fianco nelle lotte, a partire dalla piena disponibilità  del parlamentare che verrà  eletto a Torino, Paolo Ferrero. Capisco che la mancata candidatura di Nicoletta Dosio alla Camera in posizione eleggibile costituisca un problema. È un problema che non siamo risusciti a risolvere e me ne assumo la responsabilità ». Poi, la proposta di Ingroia: «Vediamoci e discutiamo». La replica dei rifondaroli valsusini non si è fatta attendere: «Siamo disponibili a un contatto immediato, alla condizione che ci siano ancora spazi per riconsiderare la composizione della lista». Improbabile, però, visto che le liste sono già  state stampate per la raccolta firme. 
La base più movimentista di Rivoluzione civile è in subbuglio. C’è chi critica l’ex pm, le ingerenze dei quattro partiti o la strategia di Rifondazione, che «non si è assicurata la blindatura di Dosio». Per quanto deluso, «è un’occasione persa», Ezio Locatelli, segretario Prc Torino difende il partito: «Sono rammaricato ma non è certo responsabilità  nostra, che abbiamo supportato dal primo minuto Nicoletta. Manterremo gli impegni con Ingroia e quelli in Valle». Quello sul fronte No Tav è forse solo il caso più lampante della turbolenta composizione delle liste, dalla mancata candidatura, tra le polemiche, di Agnoletto in Lombardia, alla defezione della senatrice Idv Patrizia Bugnano, critica nei confronti di Nilo Durbiano, sindaco di Venaus, capolista al senato, reo di aver criticato la magistratura per gli arresti No Tav.


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