Quadruplicate le tasse di Monti i suoi ventisette immobili gli costano 26 mila euro

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ROMA — E il primo argomento di scontro nella campagna elettorale divenne l’Imu, la tassa che da mesi toglie il sonno agli italiani. Il Cavaliere ne ha subito fatto un cavallo di battaglia. Lui, che cancellò l’Ici sulla prima casa, appena rientrato nell’agone mediatico ha assicurato che tornerebbe ad abolire l’odiato balzello. Erano i giorni prima di Natale, proprio quelli in cui milioni di italiani erano alle prese con il saldo dell’imposta. Una mazzata che Berlusconi ha astutamente cercato di attribuire a Monti. Il quale si limitò a ribattere che chi avesse tolto l’Imu poco dopo si sarebbe visto costretto a rimetterla, e doppia, per tenere a galla il bilancio dello Stato. Domenica, intervistato da Sky, vestiti i panni del candidato Monti ha sfoderato l’ascia ricordando quello che il Cavaliere è solito tacere, ovvero che era stato proprio lui, negli ultimi disperati giorni del suo governo, a promettere all’Europa di ripristinare la tassa sulla prima casa. Un ultimo rocambolesco tentativo (accompagnato da altre promesse) di recuperare credibilità . Ma non bastò. Berlusconi capitolò e Monti quelle promesse dovette mantenerle poiché ormai vincolavano l’Italia.
Poi però Monti — dopo aver detto che la tassa si può modificare — è inciampato nella domanda maliziosa. Presidente, ma lei di Imu quanto ha pagato? «Assai, ma non so la cifra esatta, di queste cose si occupa mia moglie». Frase che non è sfuggita al “fustigatore” Renato Brunetta. Lui, l’ex ministro, era entrato nella bufera per
aver detto di non avere i soldi per pagare l’Imu. Ma almeno Brunetta quanto ha dovuto sborsare lo sapeva: 10mila euro. E Monti?
Repubblica ha rivolto la domanda alla sua portavoce senza ricevere risposta alcuna. Aprendo il sito di Palazzo Chigi però c’è la dichiarazione patrimoniale del premier. Dalla quale si evince che possiede: l’appartamento di Milano dove risiede, la metà  di un altro appartamento sempre a Milano e di quello di Bruxelles (l’altro 50% è della moglie), il 40% di un ufficio e due negozi a Milano (il 10% è della sua signora), nove unità  abitative e un negozio a Varese. Insieme alle pertinenze si tratta di 27 immobili. Per capire quanto gli sono costati di Imu è stato necessario aprire un altro file, la dichiarazione dei redditi 2010 sempre pubblicata sul sito del governo. Lì viene elencato, casa per casa, quanto l’allora professor Monti pagò di Ici. Usando quei dati e con l’aiuto di un professionista (necessario per calcolare la rivalutazione catastale abbinata all’Imu) il conto è stato fatto: Monti ha pagato 26.353 euro. Una bella somma, anche se non si pretende di spaccare il centesimo visto che per farlo servirebbero alcuni dati non rinvenibili in Rete. Fatto sta che ai tempi dell’Ici per il Professore il saldo era stato di 6.377 euro. La signora Monti, Elsa Antonioli, ha invece versato all’erario 8.590 euro contro i 2.061 di Ici. Senza contare che in qualche caso, ad esempio i due negozi e l’ufficio a Milano, le quote dei coniugi non arrivano al 100% della proprietà . Sorge il dubbio che la stangata per i Monti sia stata anche maggiore visto che le restanti quote potrebbero, come in tutte le famiglie, essere intestate ai figli. Una bella botta, insomma. Non che Monti guadagni male (nel 2011 l’allora presidente della Bocconi ha denunciato un milione), ma al Professore (o a sua moglie) non deve essere sfuggito l’importo pagato sulla casa di Milano, zona Corso Vercelli: 1.531 euro di Imu contro lo zero dell’anno precedente quando l’Ici sulla prima casa non c’era. Oppure gli oltre 9.000 euro pagati per i negozi e l’ufficio di Milano contro i mille e rotti del 2010. O gli 8.400 versati per le nove proprietà  di Varese, città  natale del premier. Così come la signora Elsa non deve aver fatto i salti di gioia quando ha dovuto pagare il saldo per la casa di campagna con giardino a Lesa che possiede al 50%: più di 2.600 euro. Meno male che a Bruxelles le tasse sulla casa (quella dei Monti è sugli stagni di Ixelles) sono più basse che in Italia.


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