Il blitz di Della Valle per La7 scuote gli azionisti della Telecom

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ROMA â€” Diego Della Valle ha inviato ieri pomeriggio la sua lettera al consiglio di amministrazione di Telecom Italia confermando «una nostra seria manifestazione di interesse riguardante l’acquisto de La7». E chiedendo allo stesso cda un «tempo minimo necessario per studiare il dossier». Ma non sarà  facile per i consiglieri che si riuniranno domani pomeriggio andare in questa direzione, visto che le due offerte vincolanti che sono già  sul tavolo, quelle del fondo Clessidra e quella della Cairo Communication, decadranno il giorno successivo (il 19 febbraio). In pratica concedere altro tempo per andare a vedere l’offerta di Della Valle potrebbe voler dire perdere la possibilità  di vendere a uno dei contendenti che dal giugno scorso hanno seguito tutti i passaggi della difficile gara.

Molto dipenderà  anche dalla relazione sulla convenienza delle due offerte che il direttore finanziario, Piergiorgio Peluso, dovrà  illustrare al consiglio. Sia Clessidra sia Cairo hanno fatto sapere di aver depositato venerdì sera offerte migliorative rispetto alle precedenti ma sono diverse strutturalmente e quindi difficili da confrontare. La variabile chiave è il valore che viene assegnato ai cosiddetti multiplex, le infrastrutture che permettono di trasmettere il segnale in digitale terrestre. Nel 2012 hanno realizzato circa 50 milioni di margine operativo lordo ma nei prossimi anni la cifra potrebbe essere più bassa in quanto diversi clienti potrebbero chiedere la revisione degli affitti delle frequenze. Inoltre il governo dovrebbe bandire una nuova asta per altri due multiplex, fatto che farà  aumentare l’offerta di banda e diminuire i prezzi. Clessidra, per esempio, ha assegnato ai tre multiplex di proprietà  di Ti-Media un valore intorno a 180 milioni (30 milioni di ebitda per un multiplo di mercato di 6) mentre Cairo sostiene che il valore sia molto più alto, intorno ai 300 milioni, e che con la sua offerta questo valore rimane in casa di Telecom Italia. In compenso chiede una dote che nell’offerta finale dovrebbe essere scesa intorno agli 80 milioni.
Poi c’è la questione del debito. Il gruppo Telecom ha circa 260 milioni di crediti verso TiMedia che nel caso di Clessidra verranno rimborsati per un ammontare di circa 80 (dunque 180 dovranno essere stralciati) mentre nel caso di Cairo rimarranno in capo alla società  che dovrà  procedere a un aumento di capitale per almeno 100 milioni. L’effetto finale sul debito consolidato di Telecom Italia e sul rapporto debito/ ebitda è dunque difficile da stabilire e ognuno dei due contendenti sta dicendo che la sua offerta è migliore dell’altra.
In questo quadro il pallino della partita potrebbe essere ancora in mano al presidente Franco Bernabè che ha non poche responsabilità  nel trovarsi a decidere una vendita di un asset importante del gruppo nel peggior momento congiunturale per il settore media. Poiché Bernabè ha più volte dichiarato di non voler «svendere» TiMedia e di voler garantire comunque la piena libertà  a La7, la soluzione potrebbe essere quella di tenerla per altri due anni. Ma di fronte si trova consiglieri e azionisti che hanno già  messo per iscritto più volte di volersi disfare delle attività  televisive per le troppe perdite. La discesa in campo di Della Valle potrebbe dargli uno spunto per prendere altro tempo se le due offerte sul tavolo venissero giudicate troppo basse. E non si può neanche escludere l’aggregazione di alcuni contendenti visto che fonti ben informate riferiscono che Della Valle ha già  incontrato Cairo e che nessuno dei due ha chiuso la porta in faccia all’altro.


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