Conclave, martedì il primo voto Il compromesso per la data

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CITTà€ DEL VATICANO — È il momento di pensare alle valigie verso le stanze del Santa Marta, in questi casi i porporati mostrano fiducia e dicono che «il bagaglio sarà  leggero», il conclave non sarà  semplice ma i precedenti mostrano che nell’ultimo secolo solo una volta (nel 1992, Pio XI) si arrivò a cinque giorni: se tutto va bene, insomma, la settimana prossima la Chiesa avrà  il Papa. Alla fine, ieri pomeriggio, i cardinali hanno infatti deciso: l’ingresso dei 115 elettori nella cappella Sistina è fissato al pomeriggio di martedì, la prima fumata (attenzione: all’inizio pare sempre bianca, ma spesso è un’illusione) è attesa intorno alle 19.
Non che sia stato semplice decidere quando cominciare. La regola dice che il conclave ha inizio a «15-20 giorni» dall’inizio della sede vacante, in questo caso il 28 febbraio, ma era pensato per la morte del Pontefice e non per le dimissioni annunciate. Così Benedetto XVI, dopo la «sollecitazione» dei cardinali di Curia, aveva concesso la possibilità  ai cardinali di anticipare la data, se volevano. I «curiali» avrebbero iniziato già  domani o lunedì, gli statunitensi e molti «stranieri» volevano guadagnare tempo anche per far «maturare» le candidature. Alla fine hanno ottenuto un giorno in più rispetto all’anticipo previsto. Tutto sommato, una soluzione di compromesso, quasi una prefigurazione di ciò che per forza di cose dovrà  accadere nella Sistina: Benedetto XVI ha cambiato fin dal 2007 la regola elettorale e previsto, per evitare spaccature nella Chiesa, che il quorum rimanesse fissato a due terzi anche al ballottaggio dopo il trentaquattresimo scrutinio. Per diventare Papa, quindi, bisogna avere almeno 77 voti.
Stamattina i cardinali, elettori e non, si riuniranno per la nona congregazione della settimana, nel frattempo gli interventi sono stati più di cento ma non è escluso che decidano di fare un’altra riunione lunedì. Gli incontri più importanti, del resto, si svolgono ormai in privato, fuori dall’aula nuova del Sinodo. Domani molti di loro — non c’è ancora un’agenda ufficiale — celebreranno una Messa, ciascuno nella chiesa della quale, in quanto cardinale, è «titolare» a Roma. Ma la celebrazione più importante sarà  quella di martedì mattina, la Messa Pro eligendo Romano Pontifice concelebrata da tutti i cardinali e presieduta dal Decano Angelo Sodano. Nel 2005 il Decano era Joseph Ratzinger e la sua celebre omelia divenne a posteriori il programma del pontificato. Stavolta il Decano, ultraottantenne, non entrerà  nella Sistina come elettore ma le sue parole saranno importanti per capire dove va il conclave.
Alla vigilia, lunedì, i cardinali prenderanno posto nelle stanze della Domus Sanctae Marthae, in Vaticano. Saranno tutte sorteggiate per «una questione di oggettività », ha spiegato padre Federico Lombardi: «Si dà  così la certezza che non siano stati preparati contatti particolari, non ci si sceglie i vicini». Tutte sorteggiate, tranne una: la numero 201, con il portachiavi verde che penzola già  dalla serratura in attesa dell’ospite più importante. L’ultima volta, in realtà , Joseph Ratzinger passò la sua prima notte da Papa nella stanza che aveva da cardinale: era tardi, cenò con i cardinali e non aveva voglia di improvvisare un trasloco nottetempo. La «suite» del Papa — quella riservata di norma agli ospiti illustri — in realtà  è elegante ma sobria, mobili di legno massiccio, divani foderati di velluto, pareti bianche su cui spiccano solo Crocifissi: la differenza sta nella metratura, comprende uno studio e un salotto, perché il nuovo Papa dovrà  rimanerci «qualche settimana», affrontando i primi impegni del pontificato, in attesa che sia pronto l’Appartamento lasciato libero dal Papa emerito. Dopo la Messa e il pranzo, martedì, i cardinali elettori si troveranno nel primo pomeriggio nella Cappella Paolina, davanti alla Conversione di San Paolo e alla Crocifissione di San Pietro affrescate da Michelangelo. Di lì, intonando il Veni Creator, muoveranno in processione per il primo voto del conclave verso la Sistina e il Giudizio Universale.


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