Invenduti negozi, uffici e capannoni la crisi pesa sugli immobili industriali

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ROMA — Anche per gli immobili di impresa è crisi. Le vendite calano e i prezzi anche: nel 2012 gli scambi di uffici, negozi e capannoni hanno registrato un calo rispettivamente del -26,6%, del -24,7% e del -19,7%. Il bilancio è ancor più drammatico se si confrontano le compravendite del 2004 con il 2012: uffici -49,6%, negozi -52,8% e capannoni -37,6%. Osservando l’andamento e la distribuzione delle compravendite rilevate dall’Agenzia delle Entrate nello stesso periodo per macroaree geografiche si rileva un calo degli scambi di uffici più marcato al Nord (-50%) e al Centro (-52,4%). La macro area del Sud è quella che perde la quota minore di mercato (-45%). Situazione praticamente analoga si registra per il comparto dei negozi: Nord -55,8%, Centro -54,3% e Sud -45,4%. Per quanto concerne la compravendita di capannoni, mentre il Nord registra un calo del -41,1% e il Centro del 44,3%, la macroarea del Sud limita le perdite al -9%.
«Per il settore degli immobili d’impresa — spiega Luca Dondi, responsabile settore immobiliare di Nomisma — non si intravedono all’orizzonte segnali di ripresa. Anche nel 2013-2014 proseguirà , infatti, la tendenza recessiva dei prezzi, con flessioni medie annue nell’ordine del 4%, solo in modesta attenuazione a partire dal prossimo anno. Il perdurare della crisi economica — continua Dondi — continuerà  a spingere le aziende a ridurre e razionalizzare gli spazi, privilegiando la locazione rispetto all’acquisto». Neanche sul fronte delle compravendite si registreranno rilanci, nonostante l’autentico tracollo registrato negli ultimi anni. Oltre all’assenza di prospettive di rilancio economico pesa anche l’atteggiamento fortemente selettivo del sistema bancario, la cui cautela riconducibile ai timori per un ulteriore incremento dei default finisce fatalmente per accentuare la recessione.
Nomisma evidenzia che, in un quadro di persistente debolezza della domanda da una parte e di ampliamento dell’offerta dall’altra, si rileva il costante allungamento dei tempi necessari per concludere un affare. In concreto, se nel 2006 i tempi medi di vendita di un ufficio nelle grandi città  risultava di 5,7 mesi, lo scorso anno si è attestato a quota 9,5 mesi. Dall’inizio della trattativa per la compravendita di un negozio alla sua conclusione, nel 2006 il dato medio era di 5,1 mesi per arrivare nel 2012 a 8,7 mesi. Per i capannoni, infine, il tempo necessario per far incontrare domanda e offerta rispetto ai 6,6 mesi del 2006 il dato è quasi raddoppiato (11,8 mesi).


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