Casa e lavoro, il nodo delle coperture finanziarie

Loading

ROMA — Il governo è ottimista sulla possibilità  di recuperare rapidamente le risorse, ma la trattativa politica sull’eliminazione di Imu e Iva, e ora anche sul rifinanziamento della cassa integrazione, si complica ogni giorno di più. I sindacati ieri hanno lanciato un nuovo allarme sull’esiguità  dei fondi per gli ammortizzatori sociali, e dalla Cgil è arrivato anche un vero e proprio altolà  all’esecutivo, diffidato dall’usare i fondi di bilancio già  stanziati per il lavoro per il rifinanziamento della cassa, che non ha più soldi per far fronte alle esigenze. Nei primi quattro mesi, secondo la Cgil, sono rimasti senza lavoro l’equivalente di 530 mila persone con una perdita di 2.600 euro a testa, mentre la Cisl sottolinea che in base al trend rischiano di perdere il posto altri 180 mila lavoratori.
Silvio Berlusconi, nel frattempo, ribadisce che la soppressione della tassa sugli immobili è una delle cinque condizioni per il sostegno del Pdl al governo, e il nuovo segretario del Pd, Guglielmo Epifani, sottolinea che il vero problema è l’aumento dell’Iva e non la tassa sulla casa. Il tutto mentre la Confindustria continua a sollecitare la sospensione dell’Imu anche sui capannoni industriali, e le associazioni di categoria di settore puntano ad alleggerire, dopo l’apertura del ministro Nunzia Di Girolamo, anche l’imposta per il settore agricolo
I tecnici dell’Economia sono al lavoro per consentire al ministro Saccomanni di esporre le possibili opzioni sull’Imu già  oggi, nel vertice di governo in Toscana. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di accorpare l’Imu con la futura Tares, l’imposta sui rifiuti, ma dal 2014. In alternativa c’è la possibilità  di aumentare la detrazione forfettaria (oggi 200 euro) e quella per i figli a carico (50 euro fino ad un massimo di 400 euro), ampliando dunque la platea dei contribuenti esenti. Ancora un’altra possibilità  è quella di attenuare il moltiplicatore della rendita catastale usato per calcolare l’importo della tassa. Oggi è pari a 160 per la gran parte degli immobili abitativi, amplificando gli effetti distorsivi delle rendite catastali che non vengono aggiornate da anni.
La decisione, tuttavia, non è tecnica, ma puramente politica e il governo non ha neanche tanto tempo. Il premier ed il ministro dell’Economia vogliono varare subito il decreto su Imu e Cassa integrazione guadagni, poi recepirne gli effetti in una Nota di aggiornamento del Def da far approvare in Parlamento e trasmettere alla Ue entro il 30 maggio, giorno in cui è attesa la decisione della Commissione sulla procedura per deficit eccessivo. Il problema è solo quello delle coperture finanziarie. La sospensione della rata di giugno dell’Imu non costa nulla, ma per la soppressione pretesa dal Pdl servono subito 2 miliardi. Per la cassa integrazione sul piatto del governo, per ora, ci sarebbero 750 milioni di euro: 500 erano stati trovati sui fondi stanziati per la detassazione del salario di produttività , altri 250 proverrebbero dai contributi obbligatori contro la disoccupazione. Ipotesi nettamente respinte dalla Cgil. «Il governo non pensi di recuperare le risorse da altre voci che riguardano il lavoro. Così noi non ci stiamo» ha detto il segretario della Confederazione, Susanna Camusso.


Related Articles

Paracadute pubblico per le banche Draghi in pressing sui governi

Loading

Cena con i premier europei. Un report Usa: istituti italiani ok  

Welfare aziendale: da eccezione sta diventando norma

Loading

Nel 2018 le imprese metalmeccaniche dovranno destinare più risorse ai benefit

La Procura stringe sui fondi per l’acquisto Antonveneta

Loading

Mps rassicura i risparmiatori su Facebook: nessun problema Viola: non ci sono contatti per nuovi soci. L’Opus Dei: estranei al caso

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment