«Priorità  a giovani e occupazione» A Letta un primo sì dall’Europa

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BRUXELLES — Il Consiglio dei 27 capi di governo dell’Ue ha concordato di mettere la disoccupazione (soprattutto giovanile) al centro della prossima riunione del 27 e 28 giugno. Il presidente francese Franà§ois Hollande ha annunciato incontri in serie con la cancelleria tedesca Angela Merkel proprio per definire un «contributo comune» sul rilancio di crescita, occupazione e competitività  in vista del nuovo vertice. Hollande ha detto che incontrerà  la Merkel oggi a margine del congresso Spd, il 30 maggio e poi il 3 luglio a Berlino, dove la cancelliera ha invitato i ministri del lavoro Ue per sviluppare l’azione contro la disoccupazione giovanile.
Il premier Enrico Letta, all’esordio al summit a Bruxelles, ha garantito impegno sul lavoro per i giovani affermando che «la disoccupazione è l’incubo di questo tempo, se non ci sono risposte non c’è credibilità  della politica e delle istituzioni europee». Letta vorrebbe «togliere i nostri giovani dall’incertezza totale sul loro futuro» e fare «di tutto perché le occasioni di lavoro comincino il più presto possibile». Ma le risorse italiane appaiono limitate. Le bozze della Commissione Ue, che preparano la decisione del 29 maggio sull’attesa uscita dell’Italia dalla procedura per deficit eccessivo, già  suggerirebbero vincoli di spesa.
A Roma aspettano il 31 maggio il presidente stabile del Consiglio Ue, il belga Herman Van Rompuy, per preparare il summit di giugno. Letta ha detto di voler introdurre la «Garanzia per i giovani», che l’Ue ha sollecitato ai Paesi membri per offrire un lavoro o corsi di formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dalla fine degli studi. Gradirebbe un aumento dei sei miliardi di fondi comunitari, ora da dividere tra troppi Paesi membri, e ha affermato che «i cittadini europei hanno bisogno di fatti, non di parole».
Lussemburgo e Austria si sono ancora limitate a promesse generiche per rinviare «verso fine anno» l’atteso scambio automatico di informazioni sui ricchi e sulle imprese che evadono o eludono le tasse tramite i paradisi fiscali. A Vienna e nel Granducato non intendono rinunciare al loro segreto bancario in tempi brevi. Il presidente della Commissione, il portoghese Josè Manuel Barroso, ha ammesso che avrebbe preferito un accordo anti evasori delle tasse «più preciso ed esplicito» e ha invitato l’opinione pubblica «a vigilare» perché in passato molte promesse non sono state «seguite da azioni». Anche il completamento del mercato unico dell’energia, per abbassare i costi e rendere più competitive le imprese Ue, è proiettato nel 2014. Letta ha ammesso «preoccupazione» perché l’uso del gas di scisto a basso costo rende le imprese Usa più competitive.
Ivo Caizzi


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