Incentivi fiscali e vendite, arriva «Destinazione Italia»

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ROMA — Sarà presentato a fine settembre il piano «Destinazione Italia» all’interno del quale, ha detto il premier Enrico Letta a Cernobbio, ci sarà un «grande pacchetto di dismissioni e incentivazioni per l’attrazione degli investimenti» esteri a valere sul 2014.
Di certo per ora c’è l’idea di fare un roadshow per spiegare il programma nei maggiori centri finanziari in Europa, Stati Uniti e Far East. Per il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, si tratta di «un importante fattore» per la riduzione del debito. Le ultime cessioni risalgono al 2012 quando era stata la Cassa Depositi e Prestiti a acquisire Fintecna, Sace e Simest proprio per agire sul debito.
E in questa nuova partita la Cdp avrà ancora un ruolo centrale in veste però di venditore più che compratore, come è stato chiaro nel corso della presentazione del nuovo piano della Cdp, incentrato su investimenti che facciano aumentare il Pil. Per realizzare questa mole di investimenti saranno necessarie alcune cessioni, alcune delle quali sono già in corso, come quella di una quota fino al 49% di Cdp reti che per ora contiene il 30% di Snam. L’idea più volte affacciata è che in questa società confluiscano altre reti, come quella elettrica di Terna, ma è anche possibile che la cessione avvenga subito.
Ma nella cassaforte di Cdp c’è anche quel 25,7% di Eni che, insieme al 4% del Tesoro, vale una ventina di miliardi: una quota potrebbe essere dismessa portando a riduzione del debito pubblico l’incasso realizzato del Tesoro e per abbattere il deficit, indirettamente, anche quello della Cdp.
Tutta da giocare è la partita di Finmeccanica: le ripetute dichiarazioni del governo circa l’assenza di pregiudizi su acquisizioni straniere di asset italiani si scontrano con le resistenze degli enti locali. Il caso più clamoroso è quello di Ansaldo Energia, per l’acquisto di una quota della quale le trattative con i coreani di Doosan sono in stato avanzato, ma cui manca il via libera del governo. Proprio a Cernobbio il presidente di Cdp, Franco Bassanini, ha ammesso di avere in sostanza aperto un dossier Ansaldo. E l’orientamento prevalente nell’esecutivo sarebbe ormai che Finmeccanica debba concentrarsi sul suo core business », individuando per le due società Ansaldo un futuro distinto da quello delle altre attività che fanno capo alla holding. Le ipotesi sul tappeto sono diverse ma potrebbero approdare all’ingresso di un socio o, in ultima istanza, alla vendita pura e semplice.
Ma non di sole dismissioni è composto il piano «Destinazione Italia» che prevede un capitolo cospicuo sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare ma soprattutto un pacchetto di semplificazioni giocato su tre fronti: l’attrazione degli investimenti, la promozione all’estero e l’affiancamento di chi vuole investire.
Per il Fisco c’è l’idea di creare sezioni speciali all’interno dell’Agenzia delle entrate per gli investitori esteri che realizzino piani fiscali di lungo termine (cinque anni) a favore delle multinazionali pronte a investire sopra una certa soglia. Un principio questo che è anche inserito nella delega fiscale all’esame del Parlamento.
Corposo il capitolo «semplificazioni» per cercare di ridurre i tempi di ottenimento di autorizzazioni e concessioni. La svolta sarebbe una corsia preferenziale presso gli enti locali con un potere sostitutivo della Presidenza del consiglio in caso di inerzia. Anche il tema del lavoro rientra tra gli ambiti di intervento attraverso semplificazioni dei visti e la garanzia di ottenere la residenza permanente per i grandi investitori.
Sarà l’Expo 2015 la «palestra» in cui si eserciteranno le varie forme di semplificazione. Se funzioneranno, verranno estese a livello nazionale. Ecco perché il governo intende accelerare sulle prime norme innovative: quelle sui contratti di lavoro.


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