Migranti, primo sì della Ue all’Italia “Le responsabilità saranno condivise”

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BRUXELLES — Le responsabilità sulla questione immigrazione saranno condivise tra tutti i Paesi dell’Unione europea. La novità è contenuta, secondo indiscrezioni, nell’ultima versione della bozza dedicata all’emergenza migranti sulla quale si pronuncerà oggi a Bruxelles il Consiglio. Ieri, intanto, il Parlamento europeo ha chiesto l’abolizione della Bossi-Fini, là dove considera un reato il soccorso in mare degli immigrati irregolari.
L’assemblea di Strasburgo ha approvato un lungo elenco di trenta raccomandazioni indirizzati ai capi di governo che si incontrano oggi. Il punto 24 «invita l’Unione e gli Stati membri a modificare o rivedere eventuali normative che infliggono sanzioni a coloro che prestano assistenza ai migranti in pericolo in mare» e chiede di «chiarire che la prestazione di assistenza umanitaria ai migranti che si trovano in pericolo in mare va considerata positivamente e non costituisce in alcun modo un’azione sanzionabile». La risoluzione porta, tra le altre, la firma di Salvatore Iacolino e Roberta Angelilli del Ppe; di Cristiana Muscardini; di Rita Borsellino per il gruppo socialista, di Sonia Alfano e Niccolò Rinaldi per il gruppo liberale. Le raccomandazioni del Parlamento europeo non hanno potere vincolante, e i capi di governo che si trovano oggi a Bruxelles potranno anche non tenerne conto. Ma intanto nell’ultima bozza di conclusione del vertice che circolava in nottata, l’Italia, che fino all’ultimo ha negoziato col ministro Moavero e gli altri Paesi rivieraschi, raggiunge l’obiettivo di una «condivisione di responsabilità » tra Paesi europei del fenomeno migratorio. Si dà mandato alla Commissione a ai ministri dell’Interno dei 28 di presentare le loro proposte al summit di dicembre, aprendo così alla possibilità di accordi tra la Ue, i Paesi di origine, quelli di transito, nonché ad aiuti ai Paesi mediterranei nei salvataggi e nella prima accoglienza e identificazione dei migranti. Oggi a Bruxelles Letta continuerà a negoziare affinché il testo rimanga quello concordato stanotte, e che porterebbe, se approvato in questi termini, a una vera “europeizzazione” della questione migranti.
La risoluzione ricorda che «dal 1993 sono morte in mare almeno ventimila persone» e riconoscendo «gli enormi sforzi profusi dagli abitanti di Malta e dell’Italia e in particolare di Lampedusa, come pure di organizzazioni non governative quali Caritas e Croce rossa, per quanto concerne l’accoglienza iniziale di tutti gli immigrati e le relative operazioni di soccorso». Si passa poi alle indicazioni concrete, come la richiesta di aumentare i fondi a disposizione dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo) e di Frontex, l’agenzia per la sorveglianza delle frontiere esterne, i cui bilanci erano stati recentemente tagliati dagli stati membri. Il Parlamento «ritiene che gli eventi di Lampedusa debbano rappresentare un punto di svolta per l’Europa e che l’unico modo per evitare un’altra tragedia consista nell’adottare un approccio coordinato basato sulla solidarietà e sulla responsabilità e sostenuto da strumenti comuni». I deputati sollecitano anche i governi «a concordare rapidamente le nuove disposizioni in materia di intercettazione per quanto riguarda le operazioni in mare svolte sotto il coordinamento di Frontex in modo da conseguire misure di soccorso efficaci e garantire che siano condotte nel pieno rispetto delle norme internazionali in materia di diritti umani». I deputati invitano infine gli stati membri «a rispettare il principio di non respingimento e a porre immediatamente fine a eventuali pratiche di detenzione inappropriata e prolungata in violazione del diritto internazionale ed europeo».


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