Mafia, sciolto il primo comune in Lombardia

Loading

MILANO — È come una slavina, quella che si sta abbattendo sulle cosche al Nord, e le ultime macerie si chiamano Sedriano: ieri il Comune, per decisione del Consiglio dei ministri, è stato sciolto per mafia, il prefetto sta mandando i commissari. Non era mai accaduto in Lombardia ed è «un primato di cui avremmo fatto volentieri a meno», commenta il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati.
Il sindaco Pdl, Alfredo Celeste, che voleva e vuole restare sulla sua poltrona — nonostante tre mesi di arresti domiciliari, il processo in corso, le manifestazioni popolari, nonostante le intercettazioni e le pagine delle inchieste giudiziarie — è dunque da ieri decaduto. A fine novembre ci sarà anche l’udienza per farlo diventare un «sorvegliato speciale». La sua è una storia piccola piccola. Eppure, questa sorta di diario minimo di un sindaco in ginocchio è in grado di raccontare la metamorfosi del potere oscuro della ‘ndrangheta al Nord.
C’è un uomo dalla brillante parlantina, si chiama Eugenio Costantino, è un faccendiereimprenditore. «Io sono stato il portavoce… l’assessore ha pagato i voti… «, dice un giorno a se stesso, mentre viaggia sulla sua Bmw. Non sa che il nucleo investigativo dei carabinieri lo sorveglia con microcamere e microfoni, lo fotografa nei suoi incontri, pedina i boss della ‘ndrangheta che Costantino incontra.
Un anno fa viene arrestato, su richiesta della procura distrettuale antimafia coordinata da Ilda Boccassini. E insieme con lui viene preso l’assessore regionale Mimmo Zambetti, che aveva comprato i voti delle famiglie, unico caso di politico arrestato per «voto di scambio» al Nord. Uno scandalo che rase al suolo la traballante giunta di Roberto Formigoni, già ricca di episodi di corruzione, anche nella Sanità.
Costantino, proprietario di alcuni negozi Compro-oro nella zona di Magenta, non si occupava solo dei pezzi grossi della politica, ma anche dei piccoli e molto redditizi comuni. E uno di questi è Sedriano, 14 mila abitanti, periferia Nord di Milano. Qui Costantino, con l’amico medico Marco Scalambra, contribuisce nel 2009 all’elezione del sindaco Celeste, il quale — si legge nel capo d’imputazione — prometteva di «compiere una pluralità di atti contrari ai suoi doveri di ufficio», mettendo la cosa pubblica a disposizione degli «interessi privati dei “corruttori”». A far sciogliere il Comune sono stati un appalto sul verde che va al suocero di un giovane rampollo di ‘ndrangheta e un altro a una società di uno dei corruttori. Ci sono poi altri appalti nell’edilizia pubblica e nel settore delle pulizie molto chiacchierati. C’è una giovane cronista del giornale locale che comincia a segnalare i «magheggi » e viene querelata, intimidita. Ci sono auto con gomme tagliate e proiettili recapitati.
Ma da quando — era il 31 ottobre 2009 — era stata inquadrata l’elezione per alzata di mano del rappresentante generale delle varie cosche già strutturate tra Milano, Como, Lecco, Varese, Pavia (i «locali») con «Il Crimine», e cioè i capi del Sud, la guardia s’è alzata. Capiclan e picciotti sono stati seguiti lungo tangenziali, capannoni, ristoranti, officine. E ascoltati mentre si raccontano come «una cosa sola». Ecco perché chiudere per mafia Sedriano
equivale a uno spartiacque di cui, forse, nemmeno l’ex sindaco — che aveva come consiglieri comunali la moglie e la figlia dei due corruttori, che aveva la prospettiva di «andare al Senato» grazie agli uomini dei clan — comprende la portata. Lui, come altri politici, come altri imprenditori, impersona quello che i magistrati milanesi hanno definito il «patrimonio » dell’organizzazione. Che ha mutato strategie.
Con i clan acquattati dietro le quinte, con le loro regole ferree e i codici di morte. E alcuni «intermediari » dalla faccia pulita molto utili nei rapporti con chi deve obbedire ai tanti bisogni e business delle mafie: come un sindaco, come Alfredo Celeste, professore, emigrato dalla Puglia e «a disposizione».


Related Articles

Aborto. La fotografia sfuocata dei dati italiani

Loading

I rapporti ufficiali arrivano in ritardo e presentano numerose zone d’ombra. Tre anni dopo le nuove linee guida nelle Marche la Ru486 non è ancora disponibile

Parto in diretta tv, si blocca l’ospedale

Loading

Roma, nasce il figlio dell’ex Grande Fratello. La direttrice: ma per noi è pubblicità .  I neo genitori sono Remo Nicolini e Claudia Losito. L’evento trasmesso da Canale 5

 

G20 Salute (e soldi) in Italia, città già in corsa

Loading

Il Global Health Summit sarà per la prima volta in Italia nel 2021, dedicato al Covid-19. Ed è cominciata la sfida tra le sedi candidate. Padova e il cartello Milano, Bergamo e Lodi gareggiano con Roma. Ma Raggi tace

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment