Caos tessere, il Pd indaga su 12 città Cuperlo: ora stop alle adesioni

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ROMA — Lo dicono in molti, adesso: «Di fronte a questo caos, intervengano i candidati a segretario». Ed il primo ad esporsi, dopo lo tsunami dei congressi locali che sta investendo il Pd in tutta Italia, è Gianni Cuperlo, intervenendo ad Otto e mezzo : «Sono angosciato da ciò che sta accadendo: rischiamo di perdere la nostra credibilità. Faccio un appello agli altri candidati: fermiamo qui il tesseramento, cambiamo le regole in corsa».
Il problema degli iscritti «gonfiati», infatti, non si esaurisce con i congressi provinciali, visto che i circoli saranno anche chiamati alla «conta» sugli aspiranti segretari. E, anche in quel caso, le iscrizioni al Pd sono aperte fino all’ultimo momento. Decisione che venne contrastata da alcuni esponenti (Morassut, Gualtieri) ma alla fine approvata, il 27 settembre: «Voto all’unanimità, un solo astenuto…», dice Davide Zoggia, responsabile organizzativo.
E ora? Cuperlo lancia la sua proposta: «Chiudiamo le iscrizioni il prima possibile». I renziani non ci stanno: «Siamo i primi interessati a fare luce sui casi sospetti. Ma se non si vuole rispettare lo Statuto, e impedire a gente perbene di venire a votare per il segretario, allora andiamo direttamente al voto nei gazebo», dice Stefano Bonaccini, coordinatore del comitato Renzi. Ma anche qualche bersaniano è perplesso: «Un conto è un appello, un altro cambiare le regole…». Gianni Pittella chiede «che si interrompa il confronto muscolare», mentre per Pippo Civati «le distanze andavano prese prima di “rivendicare” le vittorie locali: sono stato il primo a denunciare il problema tessere…».
Martedì se ne discuterà nella commissione per il congresso, che esaminerà i casi «sospetti». Quanti sono? Secondo alcune ricostruzioni «sono 12 città: Asti, Torino, Piacenza, Rovigo, Siena, Frosinone, Caserta, Lecce, Cosenza, Palermo, Catania, Roma». Da qualche parte il problema è lo «sforamento» del 25% in più rispetto al 2012, considerato poco credibile. In altre è su chi (e come) è andato a votare. Luigi Berlinguer, presidente della commissione di garanzia, è per la linea dura: «Se saranno accertati casi di adesione fittizia, la risposta sarà rigorosa e severa». Zoggia minimizza: «Asti e Rovigo si stanno risolvendo a livello regionale. A Caserta e Torino abbiamo inviato dei “caschi blu”». Gli altri casi? «A Cosenza pare che intere giunte di centrodestra vadano ad iscriversi al Pd. Va bene allargare la base, ma non ci può essere una mutazione genetica…». Ad alzare il livello di scontro, l’altro affondo di Cuperlo, rivolto sia a Renzi che ad Epifani: «Ho grande rispetto per la teatralità della Leopolda. Ma lì un finanziere della City ha detto che la colpa in Italia è dei pensionati che rubano lavoro ai giovani, dei partiti e dei sindacati. Avrei voluto che gli esponenti di punta del mio partito si alzassero a criticarlo. E che il segretario Epifani fosse meno garbato e gli dicesse “vergognati”».
Ernesto Menicucci


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