Tutti contro la legge di stabilità imprese deluse, sindacati in sciopero

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ROMA — Fuochi incrociati sulla Legge di stabilità e sugli oltre tremila emendamenti che incombono sul dibattito in aula: si parte con la settimana di scioperi messa in cantiere da Cgil, Cisl e Uil e — passando per i malumori delle imprese e delle banche — si arriva allo scontro politico fra Pd e Pdl sulla proposta di mettere in vendita anche le spiagge.
Il testo in discussione non piace e i nodi stanno venendo al pettine: da oggi entra nel vivo la protesta unitaria dei sindacati confederali, che fino a venerdì organizzeranno su tutto il territorio e in tutti i settori quattro ore di sciopero e mobilitazioni varie. Le tre sigle chiedono una revisione radicale della Legge e dei carichi fiscali che pesano sui lavoratori e pensionati e propongono misure contro gli sprechi e i costi della politica.
Ma il dissenso serpeggia anche nella maggioranza parlamentare ed è visibile dall’esorbitante quantità degli emendamenti presentati. «La Legge va nella direzione giusta — ha detto il segretario del Pd Guglielmo Epifani — ma bisogna migliorarla, serve un’anima. Manca la parola investimenti, sia pubblici che privati e, nei limiti del possibile, bisogna abbassare le tasse sul lavoro e sulle imprese. Si può fare poco? Ma intanto si parta, nel giro di tre anni facciamo quest’operazione».
Stesse richieste di modifica, ma da un punto di vista diametralmente opposto, anche dal Pdl: «Bisogna riscrivere il testo a tutela del ceto medio, unico possibile motore di ripresa» ha sintetizzato la senatrice Bernini.
La questione che più sta a cuore alla destra, si sa, è quella delle tasse sulla casa e sulla questione il premier Letta ha ribadito la determinazione a «mantenere la parola data». Le coperture per la seconda rata «saranno trovate — ha detto — e saranno indicate attraverso anticipi sulle attività finanziarie, bancarie e d’assicurazione».
Anticipi su Ires e Irap che potrebbero salire al 116-120 per cento: una proposta che ha subito fatto subito esplodere la protesta del fronte bancario. «Continuare a penalizzare le banche è un grave errore, soprattutto alla vigilia degli esami in vista dell’Unione bancaria europea» ha detto il presidente dell’Abi Antonio Patuelli.
Quanto alle imprese Confindustria al momento frena il giudizio sulla Legge di Stabilità e si dice in posizione di attesa: «Siamo preoccupati, ci sono tanti emendamenti e non possiamo esprimerci» ha preferito commentare il leader dell’associazione Giorgio Squinzi, ma uno studio del Met non rasserena l’attesa degli industriali. La società di ricerca avverte infatti che dal 2002 al 2012 gli aiuti alle imprese sono crollati del 62,6 per cento, passando da 6 a 2,2 miliardi.
Polemiche in crescita anche attorno all’emendamento del Pdl che propone di fare cassa (la stima è di 4-5 miliardi di euro) privatizzando le parti di spiaggia occupate dagli stabilimenti, allungando la durata delle concessioni e aumentando i canoni. Il botta e risposta è fra Epifani e Alfano. «Ci sono beni pubblici fondamentali come le spiagge che é bene tenere nella proprietà di tutti» ha detto il leader del Pd. «Si vede che Epifani è di sinistra e ha un rapporto particolare con la proprietà privata — gli ha risposto Alfano — non vogliamo vendere i bagnasciuga, ma le concessioni. Spero che quest’ idea passi».


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