«Fate chiarezza sul caso Mastrapasqua»

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ROMA — Si complica la posizione del presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua. Il premier Enrico Letta ha chiesto «massima chiarezza, nel rispetto dei cittadini» sulla presunta truffa sui rimborsi ottenuti dall’Ospedale Israelitico di Roma che coinvolge Mastrapasqua nel ruolo di direttore generale della struttura ed è oggetto di un’indagine – oltre che della Procura – anche della Corte dei conti. Letta ha incaricato il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini, di fornirgli «al più presto» una relazione su tutti i profili del caso, sia sul versante dei possibili conflitti di interesse, sia sulle altre questioni emerse.
Sabato Mastrapasqua aveva respinto ogni accusa, rimarcato di aver dato egli stesso il via ai controlli sulle cartelle cliniche finite poi sotto inchiesta e sostenendo di aver agito in base alla legge anche su un aspetto della vicenda che – ad oggi – non sarebbe all’attenzione dei pm. Sono i crediti inesigibili vantati dall’ospedale nei confronti delle Asl (in parte dovuti alle stesse cartelle contestate) e girati all’Inps per saldare i versamenti previdenziali. Nel suo doppio ruolo Mastrapasqua, avrebbe così avvantaggiato la struttura privata a danno dell’ente pubblico. È questo il conflitto di interesse a cui fa riferimento anche Palazzo Chigi riferendosi al 56enne manager che occupa, tra le tante, poltrone di «peso» in Equitalia, Autostrade, Coni, Aeroporti di Roma. Si tratta di crediti certificati dalle Asl e girati all’Inps in base alla legge sugli enti morali – come gli ospedali – è stata la precisazione dallo staff di Mastrapasqua.
I magistrati contabili hanno intanto aperto nei mesi scorsi, su «notizie di stampa», un fascicolo che non è ancora arrivato a conclusioni. Il reato ipotizzato è il danno erariale. Regione Lazio, Servizio Sanitario Nazionale e la stessa Inps sarebbero la parti lese nel caso in cui venisse accertato l’illecito. Per la stessa vicenda la Procura ha invece già ottenuto il rinvio a giudizio di otto medici, nonché del rappresentate legale e del direttore sanitario dell’Israelitico, Giovanni Luigi Spinelli, con le accuse di truffa, falso e abuso d’ufficio. Mastrapasqua – in questo filone-bis d’indagine – è accusato di omesso controllo sull’operato di Spinelli. Insieme ai pm Maria Cristina Palaia e Sabina Calabretta, le indagini sono seguite in prima persona dal procuratore Giuseppe Pignatone: il nome di Mastrapasqua è entrato nell’inchiesta a seguito di una relazione dei Nas del 16 settembre. Un paio di settimane dopo il manager si sarebbe presentato in Procura per rendere dichiarazioni spontanee.
Le irregolarità erano emerse dalle verifiche effettuale dall’Agenzia per il controllo della sanità del Lazio. Il 94 per cento di quasi 13mila ricoveri effettuati tra il 2006 e il 2009 all’Israelitico erano risultati «incongrui e inappropriati». In particolare, 6.320 impianti di protesi dentaria, 881 estrazioni di dente, 693 estrazioni di radici eseguibili in via ambulatoriale erano stati presentati dall’ospedale come «operazioni di gengivo-plastica», che rendevano necessari i ricoveri nel reparto di Ortopedia e per i quali si poteva quindi accedere ai rimborsi. Lo scorso luglio, sulla base di questa relazione, la Regione Lazio ha disposto lo stop ai pagamenti: quasi 14 milioni di euro, ai quali andrebbero aggiunti altri 71,3 milioni entrati nelle casse dell’ospedale nel biennio 2011-2013 grazie a un’accreditamento senza averne titoli presso il Ssn.
Dalla massa delle cartelle i pm ne hanno distillate 160, sulle quali hanno ottenuto lo scorso ottobre che si vada a processo. La tesi accettata dal giudice per le udienze preliminari è che si tratti di «più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso» nel quale «i medici e i responsabili della struttura inducevano in errore il ssn», e conseguivano «un ingiusto profitto».
Fulvio Fiano


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