Caso Magherini, nuovi video: “Pestaggio mortale”

Caso Magherini, nuovi video: “Pestaggio mortale”

Loading

FIRENZE «Come Aldrovandi e Ferulli». Ci sono diverse analogie per il senatore Pd Luigi Manconi fra queste morti e quella di Riccardo Magherini, 40 anni, ex calciatore delle giovanili della Fiorentina, avvenuta in strada il 3 marzo, mentre i carabinieri lo ammanettavano, arrestandolo, nel quartiere di San Frediano, a Firenze. Ci sono così tante ombre e sospetti da convincere il senatore presidente della commissione Diritti Umani a presentare un’interrogazione con altri parlamentari: «Parliamo di abusi di Stato. Ci sono stati comportamenti illegali». Manconi ha convocato una conferenza stampa al Senato, sala Caduti di Nassiriya, presentando un video con immagini inedite. È il secondo, depositato agli atti, dopo quello pubblicato da repubblica. it, in cui si sentono e vedono (a distanza, in modo confuso), gli ultimi istanti di vita di Magherini. Si ascoltano le sue grida nel panico (era alterato dalla cocaina): «Aiuto! Mi sparano, ho un figliolo». Si sente una voce maschile dire: «Lo prendi a calci » e un minuto dopo: «Vedi se ti riprendi così…». E infine: «Vuoi un altro po’ di ca…». Le immagini si troncano su quella parola incompleta che aggiunge nuovi sospetti. «Abbiamo schiarito il video e cercato di rendere comprensibili le parole, ma la procura dispone di mezzi più sofisticati dei nostri, faccia tutte le verifiche », ha spiegato il senatore Manconi. C’è anche un terzo video, girato quella notte, ma non ancora consegnato agli investigatori. I familiari chiedono: «Chi sa ci aiuti a capire cosa è davvero accaduto». Sul corpo dell’ex calciatore ci sono ecchimosi e ferite, la difesa ha preteso ulteriori
accertamenti medico legali: cervello e cuore. Ma la procura replica che Magherini invocava aiuto già prima di essere fermato, «era in stato di allucinazione» e che i filmati non evidenziano violenze da parte dei carabinieri. Infine, si legge nella nota, nel corso dell’autopsia «non sono state riscontrate lesioni riconducibili a percosse». Eppure, secondo Fabio Anselmo, legale della famiglia, «molti testimoni dicono che Riccardo è stato preso a calci: perché non ci sono indagati?». Il fratello della vittima, Andrea Magherini lancia un appello a Renzi: «È stato sindaco a Firenze, vorrei sapere cosa pensa, se è giusto morire così, chiedendo aiuto».



Related Articles

Guerra in Yemen: «Italia colpevole di crimini contro l’umanità»

Loading

Penisola arabica. Esposto di Rete disarmo e altre ong per l’export di bombe sarde all’Arabia saudita

Nelle carceri di Kabul si pratica la tortura

Loading

AFGHANISTAN L’ultimo rapporto della missione Onu, Unama 
Un anno di inchiesta rivela un quadro inquietante: nel paese «liberato» dai taleban, i detenuti – anche minorenni – vengono picchiati e violentati

Chiara Saraceno: «Un reddito di base contro i ricatti del lavoro povero»

Loading

Intervista. Chiara Saraceno, sociologa, autrice di “Il lavoro non basta”: “Il reddito di base è uno strumento contro i ricatti del lavoro povero

1 comment

Write a comment
  1. Federico
    Federico 25 Aprile, 2014, 14:11

    Concordo pienamente con le parole del fratello del Sig. Margherini. Un piccola riflessione squisitamente personale. Da anni stiamo assistendo a cose pazzesche che, haimè, sovente riguardano il sistema dell’ordine nel suo complesso; trasmissioni televisive evidenziano errori grossolani sia prima che durante che dopo le “indagini”, malagiustizia, odiose, assurde ed improbabili impunità, querele da parte dei sindacati di Polizia verso i familiari delle vittime che chiedono verità. Comprendo, ma non tollero, che le “mele marce” esistano, però ho come l’impressione che qui ormai siamo andati ben oltre le mele. Secondo me c’è proprio qualche cosa che non quadra: una raffica di contraddizioni nei termini. C’è un chè di serpeggiante e pericolosissimo che aleggia su tutti noi, comuni cittadini. O che il problema sia nella selezione (sarà mica troppo semplice l’arruolamento??) o che ci siano altri retroscena, confido nella parte “sana” delle Forze dell’Ordine perchè, quanto prima, pongano argini robusti al fenomeno e colpiscano pesantemente i responsabili di azioni illegali tra le loro fila. Quando c’è in gioco la sicurezza nazionale, tutto diventa impellente e d’obbligo.

    Reply this comment

Write a Comment