Lotta al terrorismo La Ue cerca un patto con gli Stati arabi

Lotta al terrorismo La Ue cerca un patto con gli Stati arabi

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 BRUXELLES L’Unione europea punta a contrastare il terrorismo islamico concordando misure di intervento comunitarie e alleandosi con vari governi musulmani. Nel Consiglio dei 28 ministri degli Esteri dell’Ue a Bruxelles, presieduto dall’Alto rappresentante Federica Mogherini, è stata impostata questa strategia incontrando il segretario generale della Lega araba Nabil Al Arabi.
Tra le proposte Ue spicca lo scambio di informazioni tra i servizi segreti nazionali, che spazierebbe dai dati sui passeggeri dei voli aerei (Pnr) fino a quelli sui sistemi di finanziamento dei gruppi estremisti. In Italia oggi al Consiglio dei ministri è atteso il pacchetto antiterrorismo coordinato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano in collaborazione con il Guardasigilli Andrea Orlando.
«Abbiamo bisogno di una alleanza per rafforzare la nostra cooperazione», ha spiegato Mogherini, anticipando la linea che guarda all’Islam moderato e sarà discussa nel summit sull’antiterrorismo dei 28 capi di Stato e di governo dell’Ue in programma il 12 febbraio a Bruxelles. «Stiamo affrontando un terrorismo di matrice islamica, tuttavia i loro primi bersagli e primi nemici sono la stragrande maggioranza dei governi e dei credenti musulmani», ha sottolineato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni appoggiando l’alleanza Ue con Paesi arabi.
L’emergenza è esplosa dopo gli attacchi sanguinosi di terroristi islamici nel giornale satirico Charlie Hebdo e nel supermercato kosher di Parigi. Giovedì scorso due presunti jihadisti sono stati uccisi in una sparatoria nella cittadina vallone di Verviers in Belgio. L’Ue, che in passato aveva nominato un finora poco utilizzato coordinatore delle attività antiterrorismo, intende accelerare sotto la pressione di vari Paesi membri. Francia, Belgio, Italia, Regno Unito e Olanda hanno sollevato anche il problema delle migliaia di musulmani europei trasferitisi a combattere in Siria e in Iraq.
Il ministro degli Esteri belga Didier Reynder ha sostenuto l’importanza dello scambio di informazioni antiterrorismo, che ha considerato decisivo per individuare il gruppo di presunti jihadisti a Verviers e i loro collegamenti in Grecia e Turchia. In Belgio è stato schierato l’esercito per aiutare la polizia a proteggere gli obiettivi sensibili. Ma Gentiloni ha ribadito la contrarietà dell’Italia agli eccessi perché «non possiamo accettare che la minaccia del terrorismo cambi il nostro modello di società, basato sulle libertà fondamentali».
Dal Consiglio sono trapelate resistenze a istituzionalizzare e automatizzare la condivisione delle notizie riservate. Pesano la concorrenza e le «gelosie» tra i servizi segreti nazionali. Ma il premier Renzi, da «Quinta Colonna», su Rete4, fa sapere: «Ci sono state almeno un paio di operazioni» contro il terrorismo condivise dall’Italia «con i servizi segreti degli altri Paesi». E Mogherini ha parlato di estendere la collaborazione a Stati come Turchia ed Egitto.
Ivo Caizzi


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