Editoria & Tv. «Sky ti sorprende sempre: ti licenzia»

Editoria & Tv. «Sky ti sorprende sempre: ti licenzia»

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E il fronte contro la ristrutturazione annunciata dalla pay tv satellitare si allarga: dai sindacati alla giunta Raggi fino alle regione di Zingaretti, dal Pd ai Cinque Stelle e Sinistra Italiana. Chiesto un incontro al presidente del Consiglio Gentiloni

Nell’angolo di piazza Montecitorio dove sono raccolti duecento tra lavoratori e giornalisti Sky al secondo giorno di sciopero contro i 194 esuberi e 378 trasferimenti a Milano, il giornalista di Skytg24 Gianluca Ales racconta: «Siamo fuori dallo stereotipo del giornalista Sky. Ci pensano patinati, fuori dal mondo, privilegiati». E invece la storia è un’altra. Dall’altra parte dello schermo, in piazza, ieri c’erano professionisti, lavoratori, famiglie, donne e uomini tra i 40 e i 50 anni, alcuni separati e monoreddito, con figli a carico. Tra i tecnici ci sono stipendi da 1400 euro al mese e un mutuo a Roma. Per questo non possono trasferirsi a Milano, né hanno i soldi per pagarsi un doppio affitto. Emergono anche storie drammatiche. Alcuni rischiano di perdere l’affidamento dei figli. «Ci sono sette persone assunte con la legge 104 per malattia oncologica – sostiene Sonia Lippi (Slc-Cgil) – Sono licenziamenti mascherati da trasferimenti e, tra l’altro, tutte le rappresentanze sindacali sono in esubero. È un’operazione di politica aziendale per liberarsi dei contratti con l’articolo 18 e riguarda non a caso di 40-50enni. Continueranno ad assumere nuovo personale con contratti più leggeri. Non guardano in faccia a nessuno». L’alternativa si chiama esternalizzazione dei tecnici e dei servizi amministrativi. È l’altra faccia del piano di ristrutturazione annunciato dall’A.d Sky Italia Andrea Zappia che investirà la sede romana in via Salaria, quella di Cagliari e prevede il trasferimento di 40 persone da Milano in Scozia.

LA PROTESTA DEI LAVORATORI, in carne e ossa, della Tv satellitare che macina profitti (+141% nell’ultimo semestre) riguarda la difesa di un’informazione che dal 2003 ha cambiato la mentalità del giornalismo e del cittadino con il flusso di notizie 24 ore su 24 grazie a un lavoro all’avanguardia. E afferma un’etica del giornalismo. «Oltre alle storie umane – afferma Marco Pittaluga, uno dei giornalisti più noti di SkyTg24 – il piano di ristrutturazione danneggia lo spirito Sky che ci ha portato a risultati importanti. È una passione che ci ha spinto ad alzarci a lavorare di notte, mentre i tecnici per permetterci la diretta facevano pipì nelle bottiglie. Questo spirito rischia di sparire».

QUESTA È UNA STORIA che riguarda anche l’automazione. Esuberi e trasferimenti, infatti, avverranno mentre nel quartiere generale di Sky a Milano-Rogoredo entrerà in funzione il «Mosart»: una regia in remoto che permetterà di risparmiare sulla forza lavoro umana. Su 10 lavoratori del Tg, l’automazione ne risparmierà sette. Lo chiamano «hub tecnologico». A dispetto del nome, «Mosart» mette a rischio il futuro di 168 maestranze, un patrimonio di saperi. «Tutti a tempo indeterminato da anni – ricorda Alessandro Nanu (Ugl)». E poi ci sono i figli, neonati in carrozzina e quelli adolescenti. Alcuni di loro portano al collo un cartello: «Merce in esubero». Oppure: «merce trasferita». E ancora: «Voglio che mamma resti a Roma». Tra i capannelli dietro la balustra di piazza Montecitorio, dentro il catino della protesta, qualcuno mostra la scatola del decoder che il servizio clienti Sky invia agli abbonati. Lo slogan è «Sky ti sorprende sempre”. E, sotto, scritto a penna: «Ti licenzia». Lo striscione che raccoglie tutti è un programma, in romanesco: «Sky, ‘ndo vai? Sky resta a Roma». Tra le bandiere di Cgil Cisl Uil, i sindacati Fnsi e Stampa Romana: «Sky vuole risolvere la faccenda all’americana: trattare uno a uno – afferma il segretario Lazzaro Pappagallo – mentre è partita una mobilitazione trasversale contro questa strategia».

La giunta M5S è intervenuta. Ha preso contatti con la regione Lazio di Nicola Zingaretti. Luca Bergamo, il vice-sindaco, in piazza ha parlato con due megafoni: “La discussione sulle scelte di Sky non può essere limitata al rapporto tra le parti sociali, ma riguarda il governo del Paese e i governi del territorio». Anche il Pd è su questa linea: «Gentiloni intervenga, conosce il settore» sostiene Marco Miccoli. «Tagli inaccettabili» ribadisce Cesare Damiano. Stefano Fassina (Sinistra Italiana) intervenuto insieme a Nicola Fratoianni accusa: «Tutto questo è stato reso possibile da Jobs Act». Il ministro dello sviluppo Calenda con quello al lavoro Poletti hanno incontrato Zappia, e si sono detti disponibili al confronto.

DOPO L’ADDIO di Almaviva, di Tim Roma rischia di diventare il deserto del terziario avanzato, città solo di turismo di massa e un’economia a basso lavoro aggiunto. E già si vocifera su una decisione di Mediaset di smontare il Tg5 e portare a Milano 500 lavoratori.

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*** Boom di profitti per Sky, esuberi e trasferimenti per i lavoratori

Un semestre d’oro. Volano gli utili della pay Tv satellitare: +141%. Allarme e proteste per la crisi occupazionale a Roma. Iniziativa inedita dei giornalisti Rai: solidarietà ai colleghi durante i tg e in radio. Il presidente della Regione Lazio Zingaretti alla sindaca di Roma Raggi: “Vorrei essere meno solo. siamo talmente fragili che se anche litighiamo ci superano altre 20 o 30 città”

*** Sky, sciopero di 24 ore contro 200 esuberi e 300 trasferimenti da Roma a Milano

Editoria & Politica. Prima mobilitazione dei giornalisti della Tv all news contro il piano di un’azienda in salute. «Lo spostamento da Roma a Milano comporterà lo sradicamento del Tg»

*** Sky, la protesta dei lavoratori. Sala: «Bene il Tg a Milano»

Editoria & Tv. Stato di agitazione e 4 giorni di sciopero contro 200 esuberi e 300 trasferimenti da Roma. Il sindaco di Milano lancia la disfida del campanile Tv: “Obiettivamente Milano è una capitale dell’informazione e dell’audiovisivo, io prendo questa notizia anche come stimolo e rilancio sulla Rai». E si attira le critiche dei deputati del Pd: “Basta con il campanilismo senza alcuna base concreta. L’informazione politica resti a Roma. Intervenga il governo”. La sindaca di Roma Raggi tace e viene criticata dal partito di Renzi. Allarme del presidente della regione Lazio Zingaretti. I sindacati dei giornalisti Usigrai, Stampa Romana e Fnsi: “Solidarietà ai colleghi”

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