Moni Ovadia: morti in carcere, non c’è democrazia senza trasparenza

«Ancora una volta non si rispetta la Costituzione del nostro Paese. La Costituzione repubblicana detta norme il cui senso è molto preciso riguardo la vita umana, ogni singola vita umana. E anche ci guida a capire che non c’è democrazia senza trasparenza e senza verità. Non si possono accettare opacità, tutto deve essere portato alla luce nei dettagli, in particolare per persone che si trovano sotto la custodia di un organismo dello stato. Proprio lì la loro sicurezza e eventuali problemi che accadono devono essere specificate con la massima trasparenza, la massima verità nella sequenza dei fatti e anche il massimo numero di dettagli ».
Il maestro Moni Ovadia, tra i primi firmatari dell’appello per un Comitato per la verità e giustizia sulle morti in carcere, interviene con un video per ribadire con forza e perentorietà la richiesta di una verità dettagliata sulle morti di persone detenute seguita alle proteste nelle carceri avvenute in marzo. Una verità e una trasparenza che dopo settimana ancora latita, nel silenzio del ministro e delle istituzioni penitenziarie e nella distrazione dei media.
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