È STATO UN POMERIGGIO tragico nel Torinese, a San Francesco al Campo, a due passi dall’aeroporto di Caselle (lo scalo civile di Torino), all’inizio della due-giorni piemontese dedicata al centenario dell’Aeronautica, che doveva concludersi con un airshow, domenica, proprio sulla città della Mole.

È successo intorno alle 16.30, la pattuglia delle Frecce era appena decollata dall’aeroporto di Caselle per recarsi a Vercelli, dov’era attesa per un’esibizione, quando uno degli aerei si stacca dalla formazione e punta dritto verso le case. Il mezzo è ingovernabile e il pilota perde il controllo e aziona il dispositivo di eiezione dalla cabina. Pony 4 si schianta, il carburante si incendia al fondo della pista dove passa una strada e in quel momento transita la macchina della sfortunata famiglia.

Con tutta la retorica che si portano appresso, le esibizioni delle Frecce tricolori – la pattuglia acrobatica dell’aereonautica militare italiana – hanno spesso sollevato critiche politiche, spesso zittite, e non sono mai riuscite davvero a cancellare l’ombra tragica dei fatti del 28 agosto 1988, quando un incidente durante un airshow a Ramstein, in Germania, provocò 70 morti.

SUL LUOGO DELL’INCIDENTE si è recata, ieri, Gabriella Viglione, procuratrice capo di Ivrea, piccolo tribunale (a corto d’organico dopo gli ultimi tagli e riforme) che già conduce le indagini sulla strage ferroviaria di Brandizzo dello scorso 30 agosto. «Sono in corso accertamenti che saranno lunghi e complicati. Non è il momento per le diagnosi. Sulle cause non posso dire ancora nulla».

Gli inquirenti stanno raccogliendo i reperti del velivolo e dell’automobile. Chiuso l’aeroporto di Caselle e sospesi i prossimi eventi delle Frecce tricolori.

UNA PRIMA IPOTESI parla dell’urto dell’apparecchio con uno stormo di uccelli, un bird strike. Da valutare anche una possibile avaria. Il maggiore Del Dò, friulano di 35 anni, avrebbe comunicato al caposquadra di avere un problema al motore e di doversi sganciare. È entrato nella pattuglia nel 2020 ai comandi di Pony 4.

Si dice attonito il ministro della Difesa Guido Crosetto: «È profondo il dolore per il tragico incidente di volo di un componente delle Frecce tricolori il cui velivolo nel precipitare ha drammaticamente coinvolto un veicolo con a bordo una famiglia». La Difesa esprime «la propria vicinanza ai familiari consapevole che ci sono perdite incolmabili e che mai vorrebbe ricevere tali notizie».

IL SINDACO DI TORINO, Stefano Lo Russo, parla di «tragedia sconcertante», mentre il Pd ha annullato in segno di lutto tutti gli eventi in programma nel capoluogo piemontese.

Tra i commenti politici si sono sollevate anche voci critiche: quella di Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Prc, che definisce le Frecce tricolori «uno spreco di soldi dannoso, diseducativo, e purtroppo anche pericoloso», e di Luana Zanella, parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, per la quale le esibizioni della pattuglia «dovrebbero essere abolite».

Scheda/ La strage di Ramstein

Era il 28 agosto del 1988 quando a Ramstein, in Germania, nel corso di un’esibizione acrobatica tra gli spettatori persero la vita 67 persone e 346 rimasero ferite . L’incidente avvenne durante l’esibizione delle Frecce tricolori. Gli aerei Pony 1 e 2 precipitarono in fiamme sulla pista, mentre Pony 10 si abbatté sulla folla.

Lo scorso aprile due persone sono morte in un incidente di volo, avvenuto nel territorio di Lusevera in provincia di Udine, dove è precipitato un ultraleggero. Nell’incidente ha perso la vita anche il capitano Alessio Ghersi, pilota in servizio presso il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce tricolori.

* Fonte/autore: Mauro Ravarino, il manifesto