Missili francesi contro Gbagbo Sarkozy all’attacco in Costa d’Avorio

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PARIGI – I militari francesi e i caschi blu hanno attaccato le truppe rimaste fedeli a Laurent Gbagbo. La comunità  internazionale ha deciso di intervenire mentre la Costa d’Avorio è sull’orlo della guerra civile e i combattimenti per il controllo di Abidjan hanno ripreso in intensità . Secondo un comunicato dell’Eliseo, è stato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha chiedere l’intervento delle truppe francesi per dar manforte ai caschi blu, diecimila fra poliziotti e militari, criticati da Parigi per la loro inefficienza. Nicolas Sarkozy ha accettato l’invito e ha dato ordine alle sue truppe di far fuoco. L’obiettivo, dicono fonti militari francesi, è quello di difendere la popolazione civile. Nel mirino dei 1.650 militari transalpini (erano solo 900 alcuni giorni fa) ci sono le armi pesanti e i blindati delle truppe rimaste fedeli a Gbagbo, che finora ha rifiutato di cedere il potere ad Alexandre Ouattara, riconosciuto dalla comunità  internazionale come il vincitore delle elezioni. La situazione è confusa nella capitale economica della Costa d’Avorio. Poco prima dell’intervento militare sono state rapite 4 o 5 persone, fra cui due francesi, portate via da un albergo che si trova in una zona in mano ai fedelissimi di Gbagbo. Gli elicotteri dell’Onu e quattro della Francia hanno bombardato a metà  giornata quattro zone dove sono concentrate le forze armate ancora fedeli al presidente uscente: due campi militari, il palazzo e la residenza presidenziale. Non si sa se Gbagbo si trovi ancora lì, in ogni caso ha continuato nei giorni scorsi a mostrarsi in tv, malgrado i locali della televisione di Stato siano stati presi dalle truppe di Ouattara. «Agiamo nel rispetto della risoluzione 1975 dell’Onu», ha assicurato ieri l’Eliseo. E più o meno la stessa cosa ha detto ad Abidjan il portavoce dei caschi blu, secondo il quale si tratta di difendere i civili e gli stessi soldati che operano sotto la bandiera dell’Onu, attaccati dalle forze di Gbagbo. Una tesi respinta dal consigliere del presidente uscente a Parigi, Toussaint Alain, secondo il quale gli occidentali «vogliono assassinare Gbagbo». Secondo Sarkozy, non era più possibile aspettare: «Penso come lei che la protezione dei civili minacciati sia una necessità  urgente», ha scritto al segretario generale dell’Onu. Già  impegnata in Libia, la Francia non poteva restare ferma in Costa d’Avorio: da giovedì sera, Abidjan è teatro di battaglie di strada e di saccheggi. E l’avanzata delle truppe di Ouattara non è stata senza conseguenze per i civili: a Duékoué ci sarebbero stati fra i 300 e i mille morti. Tutta la comunità  internazionale, a cominciare dalla Commissione europea, chiede alle due fazioni di proteggere gli abitanti: Ban Ki-moon ha detto ieri sera che i caschi blu non prendono parte per nessuno dei combattenti e si limitano a proteggere i civili.


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