“Io vado a Lampedusa”: sull’isola torna il turismo, ma stavolta è etico

Loading

PALERMO – Lampedusa è, mai come in questo periodo, un luogo da riscoprire. Un’isola traboccante umanità  compressa da far conoscere. L’iniziativa “Io vado a Lampedusa”, nata nel 2010 dalla tesi di laurea sul turismo sostenibile di un ragazzo dell’isola, Andrea Pavia, propone di riscoprire la parte migliore dell’isola dal punto di vista umano come da quello paesaggistico. “Quella Lampedusa che vuole risolvere i propri problemi con l’impegno e l’onestà ”, per dirla con le parole dei promotori, “contro la paura e l’ignoranza che percorre tutta l’Italia e contro tutti coloro che gridano ai danni d’immagine causati dall’immigrazione”. Per questo i ragazzi di “Io vado a Lampedusa” si rivolgono “a tutti quelli che vogliono fare qualcosa per Lampedusa e a tutte quelle persone che credono che Lampedusa sia tanto, e non quello che ci restituiscono i media – spiega uno di loro, Dario Adamo –. Ci rivolgiamo a coloro che pensano il turismo in maniera diversa, non invasiva, non arrogante: di rispetto, delle persone e dell’ambiente”.

Per “non lasciare sola Lampedusa” si pensa allora a istituire un circuito che, assieme a chi si occupa di attività  turistica nell’isola,  rilanci il turismo “etico”. A chi accetterà  di far parte di questo modo di viaggiare alternativo, sarà  proposto di firmare una carta di principi assolutamente simbolica, i cui capisaldi essenziali sono due: essere antirazzisti e non pagare il pizzo. In questo modo, andare in vacanza a Lampedusa costituirebbe uno “schiaffo al razzismo e alla paura”, chiarisce Dario: un turismo “attento” consentirebbe il rinascere dell’isola e delle sue attività . “Io vado a Lampedusa” partecipa all’organizzazione del “Lampedusa in festival”, la rassegna di cinema che per il terzo anno consecutivo – ma stavolta senza alcun finanziamento dalle istituzioni – si svolgerà  sull’isola dal 9 al 23 luglio. A finanziarlo, la vendita in giro per l’Italia di magliette che promuovono l’iniziativa.

E per finanziarsi si va anche fuori dall’isola. L’iniziativa ha una “filiale” anche a Bologna. I ragazzi di “Io vado a Lampedursa” saranno infatti il 30 giugno al Festival Paniculture di Borgo Panigale, alla presentazione di “Soltanto il mare” di Dag Mawi Yimer, giovane regista eritreo che dalla sua esperienza di migrante ha tratto diversi lavori, nonché curatore di una delle due sezione in concorso (“Approdo e speranza”) al festival. Il docufilm è stato girato tra la fine 2010 e l’inizio del 2011, e costituisce un omaggio all’isola e ai suoi abitanti. Il banchetto sarà  presente anche al Festival Antifa dell’XM24. Dal 7 al 9 luglio luglio tappa ai Mondiali Antirazzisti di Castelfranco (Modena). L’associazione si affiancherà  poi alla Der (associazione documentaristi Emilia Romagna), ospitando al festival le pellicole realizzate in regione. Le magliette per sostenere “Io vado a Lampedusa” si possono ordinare anche sul sito web http://www.iovadoalampedusa.com/ (offerta minima 10 euro). (ilaria giupponi)

 

© Copyright Redattore Sociale


Related Articles

Se il carcere è vendetta, non c’è giustizia “Io perdono l’assassino di mio marito”

Loading

La vedova di un carabiniere ucciso da un ragazzo di 19 anni si batte perché non resti in cella dopo la condanna, diventata definitiva il 30 aprile: «È un’altra persona adesso. Deve poter continuare il percorso di riabilitazione che ha iniziato», dice. E il dibattito diventa nazionale

Finanza, con i “future della solidarietà” gli homeless coltivano gli orti

Loading

Li lancia Milano in azione (Mia), associazione nata nel 2012 per assistere i senza dimora. Con 20 euro si sostiene la nascita di un orto biologico, dove potranno lavorare alcuni clochard e in cambio a primavera si riceverà una cassetta di ortaggi freschi e genuini.

La « class action » che paga

Loading

Un accordo tra Google, Apple, Intel, Pixar, Intuit, Adobe, Intel per contenere i salari nella Silicon Valley. Denunciato dai dipendenti con una “class action” ha portato a un patteggiamento dove le società dovranno versare 3 miliardi di dollari da dividere tra i lavoratori

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment