Benzina inarrestabile, oltre 1,6 euro

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MILANO — La sorpresa, amara, era nell’aria. E puntualmente è arrivata. Con gli aumenti delle accise del 28 giugno, cioè delle tasse che già  pesano più della materia prima sul prezzo finale di ogni litro di benzina, i listini dei carburanti hanno segnato un nuovo record. Così alla vigilia delle vacanze estive, gli automobilisti italiani si trovano a dover fare i conti, insieme alle altre mille incombenze e aggravi che ogni anno non mancano mai, anche con la verde al massimo da sempre (1,613 euro al litro nei distributori Esso) e il gasolio a un soffio da 1 euro e mezzo al litro (1,488 al litro sempre alla Esso). E si badi bene, si tratta di una media, sulla base dei prezzi «consigliati» dalla compagnia ai propri punti vendita, rilevati ieri mattina dal giornale di settore Staffetta Quotidiana.
Si tratta di prezzi fortemente condizionati dagli aumenti delle accise decisi per finanziare il Fondo unico dello spettacolo (0,19 euro al litro) e l’emergenza immigrati (4 centesimi). Lo scostamento tra costo industriale e costo alla pompa, secondo le rilevazioni dell’Unione petrolifera, è infatti decisivo: nell’ultimo mese il primo è sceso di 3 centesimi al litro, mentre il secondo è cresciuto di 4,4 centesimi. È la conferma che a pesare è appunto la componente fiscale di imposte e accise. I calcoli fatti dal Codacons evidenziano aumenti ancora più sostenuti: da fine di giugno, secondo l’associazione dei consumatori, i prezzi sono saliti di 7 centesimi, pari a una stangata di 84 euro per ogni automobilista.
Adusbef e Federconsumatori parlano di un aggravio, rispetto allo scorso anno, addirittura di 488 euro tra costi diretti e indiretti. Di certo, con simili prezzi, l’Italia si conferma sotto questo aspetto, uno dei Paesi più cari d’Europa. L’Adoc che ha messo in fila numeri e differenze, ha calcolato che ai nostri distributori la verde costa l’ 8,7%in più rispetto alla media europea. E si piazza al quarto posto, preceduta solo da Grecia, Danimarca e Olanda. Ma c’è anche un altro aspetto che dà  la misura della portata di questi continui rincari sui carburanti: la spesa per il pieno adesso ha superato quella per il cibo.
Lo rileva un’analisi fatta dalla Coldiretti: «Con il record storico fatto segnare dalla verde, la spesa per trasporti, combustibili ed energia elettrica delle famiglie italiane ha sorpassato quella per gli alimentari e le bevande» . Le associazioni dei consumatori non ci stanno. E sono già  sul piede di guerra. Il Codacons chiede al governo di ritirare subito i provvedimenti sulle accise, «in caso contrario porteremo migliaia di automobilisti sotto Palazzo Chigi e faremo sentire la voce degli automobilisti infuriati» . Anche Federconsumatori e Adusbef minacciano di organizzare manifestazioni di protesta davanti a Montecitorio contro quello che hanno definito «uno scippo con destrezza» .
Solidale con i consumatori è anche Assopetroli-Assoenergia, che ha inviato alla direzione delle Dogane una lettera aperta «sottolineando l’inaccettabile procedura» seguita in occasione dell’aumento dell’accisa di 4 centesimi dello scorso giugno. Per questo, avvisa l’organizzazione industriale, nell’assemblea del 13 luglio «saranno decise le azioni da intraprendere» .


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