Piano Sud e infrastrutture Nove miliardi dal Cipe

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Riguardano sei grandi progetti nazionali ed una miriade di interventi nel Sud. C’è il finanziamento del progetto preliminare della Tav Torino-Lione e di quello definitivo per la Tangenziale esterna di Milano (l’ultima opera connessa all’Expo del 2015, e che si farà  in gran parte con fondi privati), del collegamento ferroviario Orte-Falconara con la linea adriatica. Alla ferrovia veloce Napoli-Bari sono stati destinati 790 milioni, 406 andranno alla realizzazione della superstrada Olbia-Sassari, 240 milioni alla ferrovia Salerno-Reggio Calabria e altri 205 per il completamento della autostrada tra i due capoluoghi. Alla linea ferroviaria Catania-Palermo sono destinati 482 milioni di risorse comunitarie già  nella disponibilità  della Regione.
 Alle opere di carattere nazionale sono complessivamente riservati 1,6 miliardi, e altri 5,8 miliardi serviranno per finanziare 128 infrastrutture di rilievo regionale ed interregionale, per realizzare strade, ferrovie, porti, interporti, aree di insediamento produttivo, schemi idrici e la rete di telecomunicazioni in banda larga.
Nel dettaglio, alla Sicilia e alla Campania andranno 1,2 miliardi, alla Puglia poco più di un miliardo, alla Calabria 723 milioni, alla Sardegna 670, al Molise 590 e alla Basilicata 420 milioni. Unanimi le reazioni positive alla decisione del governo da parte dei governatori regionali, dei sindacati e delle associazioni di categoria, mentre l’opposizione considera «propaganda e fumo negli occhi» il provvedimento del Cipe. «In questi anni c’è stata una girandola di annunci, ma questa volta si è finalmente staccato il primo vero assegno con soldi veri per il Mezzogiorno ed il suo rilancio» ha detto il governatore pugliese, Nicki Vendola.


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