Animali abbandonati, è polemica “Quel numero verde non funziona”

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ROMA – È guerra, nel nome dei cani lasciati in strada, tra l’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, e il servizio antiabbandono promosso dal Comune di Roma. Centinaia di megamanifesti pubblicizzano dall’inizio dell’estate un numero verde (800.97.44.66): ma alla massiccia campagna di comunicazione – di cui è testimonial il conduttore televisivo Carlo Conti – non corrisponde, secondo l’Enpa, un servizio all’altezza. Prendendo spunto dalla disavventura vissuta da una cittadina il giorno di Ferragosto per cercare di aiutare un cane in difficoltà  poi soppresso, la presidente dell’Enpa Carla Rocchi attacca il Comune: «Siamo alla solita ordinaria disamministrazione: il numero verde è attivo solo per poche ore al giorno, il canile ne ignora l’esistenza e i vigili urbani non si muovono. Sul caso di Ferragosto appoggeremo la denuncia della donna che aveva fatto la segnalazione». Il responsabile dell’ospedale veterinario del canile comunale della Muratella, Claudio Fantini, sottoscrive e rilancia: «Dal Comune nessuno ci ha informato del numero verde e noi non possiamo più accogliere altri animali». Valentina Coppola, segretario provinciale con delega all’ambiente di Codici, difende l’operato dell’associazione: «Il numero verde funziona: è un contact center che mette in contatto con le strutture di riferimento. Se poi il canile, la Asl e i vigili urbani non intervengono tempestivamente non si può dare la colpa a noi: il nostro lavoro lo stiamo facendo al meglio, è la trafila che va accorciata».


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Amatrice. La Procura di Rieti indaga e vuole capire anche come e da chi siano stati eseguiti i lavori di consolidamento: ma ci vorrà molto tempo. Il sindaco Pirozzi annuncia che si costituirà parte civile per il crollo della scuola

Bulgaria: Gli elettori snobbano il nucleare

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Trud, 28 gennaio 2013

Chiamati a rispondere alla domanda “la Bulgaria deve sviluppare la produzione di energia nucleare costruendo una nuova centrale atomica?”, il 61 per cento degli elettori ha risposto “sì” in occasione del referendum del 27 gennaio. Ma solo il 20 per cento degli elettori ha partecipato alla prima consultazione popolare nella storia della Bulgaria post-comunista, ben al di sotto del quorum del 60 per cento. Il quesito faceva riferimento alla costruzione della seconda centrale nucleare del paese, a Belene, sospesa dal marzo 2012.

Mangrovie sì, gamberi no

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Si stima che, fino a qualche tempo fa, circa 200 mila km quadrati terrestri fossero ricoperti di mangrovie ma che, secondo la Fao, tra il 1980 e il 2005 ne sono andati distrutti oltre 35 mila. Pur rappresentando a livello mondiale solo l’1% dei boschi, quello delle mangrovie è uno degli ecosistemi più produttivi, dove albergano e si riproducono una gran quantità  di specie di uccelli, molluschi e crostacei, fonte di alimento e di lavoro per migliaia di famiglie.

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