Riscattiamoci

Loading

Non solo non c’è la patrimoniale, ma si toglie anche quella modesta misura di prelievo fiscale su una parte dei redditi più alti. Berlusconi è più che contento, anche questa volta, di non aver «messo le mani nelle tasche degli italiani» più ricchi e facoltosi e in quelle degli evasori, mentre sicuramente le ha messe nelle tasche dei pensionati e dei cittadini che dovranno subire le conseguenze (meno servizi sociali o maggiori tariffe) dei tagli agli enti locali. Tutto il resto (abolizione delle province, riduzione del 50% dei parlamentari, misure antievasione) è un insieme di misure propagandistiche solo annunciate e che non verranno mai approvate. Tra l’altro la manovra ha un impatto recessivo e depressivo ed è un brutto compromesso di misure tra loro contraddittorie, tenute insieme solo dalla necessità  di evitare la crisi di governo. CONTINUA|PAGINA2 È una manovra antisociale e “di classe” che deve essere valutata insieme a quelle precedenti. Il quadro che ne esce è devastante: tre anni di (16) interventi (per oltre 200 miliardi di euro) di corrrezione dei conti pubblici e di fantomatico rilancio dell’economia che hanno ridotto i diritti delle persone, distrutto il welfare, aggravato il debito pubblico, accentuato la perdita di posti di lavoro, spento le speranze di rilancio della produzione e della domanda interna. I tre anni di politiche economiche di questo governo hanno favorito i privilegiati e le grandi ricchezze a detrimento del resto del paese.
Eppure, come ha ricordato Sbilanciamoci nella sua contromanovra, le alternative ci sono. Ad esempio: colpire i patrimoni e (veramente) le rendite, ridurre le spese militari, cancellare le grandi opere, recuperando in questo modo le risorse necessarie per salvare i redditi, salvaguardare i servizi sociali, promuovere un piano di piccole opere e la green economy e – naturalmente – ridurre il debito.
Di queste proposte – e di quelle volte a fronteggiare la drammatica condizione giovanile e quella del Mezzogiorno- se ne parlerà  da domani fino al 3 settembre nella IX edizione della controcernobbio che quest’anno si tiene a Lamezia Terme (per info: www.sbilanciamoci.org). Si tratta di costruire – e di questo parleremo a Lamezia – un campo di forze (sindacato, società  civile, movimenti, mondo della cultura, ecc.) capaci di combinare la resistenza a questa sistematica opera di devastazione sociale con una proposta di alternativa economica, già  ampiamente delineata, che ci faccia uscire non solo dal tunnel della crisi, ma da un modello di sviluppo neoliberista da tempo giunto al capolinea.


Related Articles

Cgil: manovra golpe, ora pronti alla piazza

Loading

6 settembre 6 settembre Cgil al muro contro muro: «Misure inique, il nostro sciopero vuole cambiarle». E a Cisl e Uil: «Sottovalutando sbagliano»
«Sulle pensioni decisione grave, pagano soltanto i lavoratori». Per Camusso lo stop del 6 è solo una prima tappa: «Protesta lunga». E anche la Uil va allo sciopero

Né panico né proteste, solo rassegnazione il Paese spera nel ritorno alla normalità 

Loading

Nessuna corsa a ritirare i soldi in banca, qualche sparuto corteo e negozi pieni per lo shopping pre-natalizio.  Se si votasse sarebbe il caos Il Pasok è al 23% e la destra non avrebbe la maggioranza “Mi hanno tagliato lo stipendio del 20% e i miei colleghi rischiano il posto La frittata è fatta”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment