Il magistrato che cancella la parola extracomunitario

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SAVONA — La parola extracomunitario potrebbe essere cancellata per sempre dal lessico della provincia di Savona. Si è iniziato ieri con il vietarla nei verbali di contestazione di un reato, e poi chissà , per un effetto domino, il termine potrebbe scomparire da tutti i documenti pubblici e privati e forse anche dal linguaggio parlato. La genesi di questa possibile rivoluzione è una circolare che è stata firmata dal procuratore, Francantonio Granero, e messa a protocollo ieri mattina. Troppo presto per avere un immediato riscontro e fino a ieri sera le forze dell’ordine non ne sapevano niente. «Apprendo la notizia al telefono dai giornalisti — confessa il capo di gabinetto della questura, Marco Molinari — e dunque non posso commentare. Ma, naturalmente, ci adegueremo alle disposizioni dei pm».
Ieri non ci sono stati arresti o denunce di stranieri a Savona e dunque nessun problema nell’uso della parola incriminata. Ma già  oggi ci si potrebbe adeguare alla nuova forma stilistica voluta dal magistrato e la parola «extracomunitario» dovrà  essere sostituita da «persona migrante», oppure da straniero o ancora dalla nazionalità  di provenienza dell’interessato. Il procuratore non ha voluto commentare la decisione, ma indiscrezioni parlano di un provvedimento pensato per evitare un connotato razzista al termine extracomunitario, come al termine popolare «vu’ cumprà » affibbiato ai venditori ambulanti di colore. «L’etimologia della parola non è cambiata — spiega Rosanna Bettarini, docente di Filologia all’Università  di Firenze — ma è l’uso sociale di essa che ha subito un cambiamento radicale e una connotazione effettivamente razzistica. Nessuno si sognerebbe di chiamare extracomunitario un americano o uno svizzero. La figlia di un mio amico è rimasta sbalordita quando le hanno detto che il fidanzatino, cittadino svizzero, era un extracomunitario».
Già  perché pare siano soprattutto le nuove generazioni a dare a extracomunitario una connotazione negativa. «Nel lessico del razzismo democratico è entrato da tempo questo termine extracomunitario — conferma Paolo Fuligni, psicologo sociale e psicoterapeuta —. Il motivo? Semplice, è diventata una parola connotata ovvero che ha acquisito un significato gergale diverso e in questo caso dispregiativo. Il problema è che le giovani generazioni non conoscono quasi mai il significato originario del termine e gli danno sempre un valore negativo. Dunque ha fatto bene il magistrato di Savona a sconsigliarne l’uso negli atti giudiziari. Anche le Nazioni Unite raccomandano un utilizzo attento di alcune parole connotate e con doppi significati per evitare forme di razzismo lessicale».
Intanto al comando provinciale dei carabinieri si attende la circolare della Procura. Con grande tranquillità . Anche perché l’Arma, a Savona, extracomunitario lo ha già  sostituito con un più preciso extraunionista. Non sarà  il massimo dell’eleganza stilistica, però almeno non fa venire in mente lo spettro del razzismo.


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