Stretta delle banche sui prestiti alle famiglie

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ROMA – Stretta sul credito a famiglie in difficoltà  col pagamento delle rate dei prestiti personali. Banche e finanziarie sono sempre più selettive nell’erogazione di prestiti per consolidamento debiti e per liquidità . Secondo i dati di PrestitiOnline, nei primi otto mesi di quest’anno il 13,1% delle richieste di prestiti personali era riferita a finanziamenti per ristrutturare debiti preesistenti. Rispetto alla forte domanda, le erogazioni sono diventate più contenute: il 5,6% del totale dei finanziamenti. Particolarmente robusta risulta anche la domanda di prestiti per liquidità : il 17% delle richieste di prestiti personali. Anche in questo caso, le erogazioni hanno mostrato percentuali più basse: il 7,8% dello stock complessivo dei prestiti.
«La maggiore rischiosità  di questi finanziamenti rispetto ad altre tipologie di prestito – spiega Roberto Anedda, vicepresidente di PrestitiOnline – comporta un più elevato rigore degli istituti nel valutarne l’erogazione. La diversa rischiosità  legata alle varie finalità  di finanziamento è d’altronde alla base anche delle differenze tra i tassi applicati».
Più contenuti per prestiti come, ad esempio, per ristrutturare casa (6,75%) e più elevati quelli per consolidamento debiti (8,90%) e leggermente più cari quelli per liquidità  (9%). Esiste, però, un’alternativa per calmierare i tassi. Richiedere un mutuo per consolidamento debiti. Il vantaggio principale offerto da questa tipologia di finanziamento è quello di far applicare all’intero ammontare dei debiti un tasso più basso rispetto a quello richiesto nel credito a consumo perché il finanziamento è garantito da un’ipoteca sull’immobile di proprietà  del richiedente. Il mutuo permette di ottenere durate molto più lunghe rispetto ai prestiti con il risultato di poter abbattere notevolmente l’importo delle singole rate. Ad esempio, un prestito decennale per consolidamento debiti di 30mila euro con un tasso dell’8,90% comporta il pagamento di una rata mensile di 379 euro e un costo complessivo del finanziamento di 45.618 euro. Un mutuo decennale dello stesso importo e durata con un tasso fisso del 4,61% fa scattare una rata di 312 euro ed un costo finale di 38.371 euro. Se poi il mutuatario opta per un finanziamento della durata di 15 anni, il tasso applicato risulta del 4,86%, con una rata mensile di 235 euro ed un costo complessivo di 43.301 euro. In pratica, il mutuo quindicennale comporterà  un minor costo di 2.317 euro che permetterà  di sostenere la spesa della stipula del contratto di mutuo. Identica situazione nel confronto fra prestiti e mutui per liquidità . Se per un prestito settennale di 30mila euro con un tasso del 9%, è prevista una rata di 490 euro e un costo complessivo di 41.255 euro, un mutuo dell’ennesimo importo e durata con un tasso del 4,50% comporterà  una rata mensile di 417 euro e un costo finale di 35.826 euro. L’effetto «allungamento» ammortamento si rifletterà  sulla rata: per un mutuo decennale la rata scenderà  a 314 euro e per uno quindicennale a 237 euro.


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