Messico, muore il ministro giallo sull’elicottero caduto

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NEW YORK – «Il crimine organizzato è pronto a commettere atrocità  che non possiamo e non dovremmo tollerare». Il crimine organizzato adesso festeggia la morte di José Francisco Blake Mora, 45 anni, il ministro dell’Interno messicano venuto già  col suo elicottero sulle montagne di Cuernavaca. Un attentato? I bollettini ufficiali parlano di cause ancora tutte da accertare. Ma la storia recente del paese devastato dalla guerra con i narcos rivela un particolare agghiacciante.
Un altro “incidente” aereo s’è portato via appena tre anni fa, il 4 novembre 2008, il predecessore di Blake Mora, Jouan Camilo Mourino. Anche allora si parlò di una vendetta delle gang prima che una contestatissima relazione accusasse il pilota. E ancora più agghiacciante è il particolare di uno degli ultimi messaggi lasciati dal ministro su Twitter: «Ricordiamo Jouan Camilo Mourino: un uomo che stava lavorando alla costruzione di un nuovo Messico».
Alla costruzione del nuovo Messico lavorava con un’infaticabile attivismo Francisco Blake. Il ministro dell’Interno è la seconda carica dello Stato e proprio lui sovrintende la lotta al crimine. Che qui, si sa, è una vera e propria guerra. Non solo perché il presidente Calderon ha deciso di schierarci l’esercito. Soprattutto per l’altissimo numero delle vittime: 45mila negli ultimi cinque anni. La morte del ministro, del suo vice e degli altri quattro membri dell’equipaggio è un colpo durissimo per tutto il paese. Il peso e gli indici di Borsa sono crollati alla notizia. E minate sembrano le speranze di Calderon che nel prossimo luglio si gioca la rielezione: il suo partito era già  giù nei sondaggi e il suo gradimento ai minimi storici da quando è salito al potere nel 2006. La mattanza dei narcos ha già  fatto la sua vittima economicamente più illustre: quell’industria da 12 miliardi all’anno che è il turismo. Le prenotazioni si sono sbriciolate del 15 per cento. E come può essere altrimenti con luoghi mitici come Acapulco e Veracruz ormai associati a stragi quotidiane? Mazà ttlan fino a pochi mesi fa era il porto sicuro di tre lussuosissime crociere: oggi è una delle basi del traffico miliardario e sanguinario.


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