Nuova Ici, enti locali e sanità  e sul tavolo anche la Golden Share

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ROMA – Misure in «tempi brevi». Mario Monti vola a Bruxelles per incontrare Barroso e Van Rompuy dopo il primo consiglio dei ministri durante il quale ha confermato l’intenzione di mettere in campo al più presto il «pacchetto organico» degli interventi. Obiettivo: risanare i conti, perseguire l’equità  e rilanciare l’economia. Una missione difficile che oggi sarà  illustrata all’Europa confermando i provvedimenti del precedente governo e entrando nei dettagli dei nuovi. Al termine del primo tour europeo, venerdì, potrebbe essere convocato un nuovo consiglio dei ministri.
Nell’agenda di Monti, a sorpresa, si aggiunge anche un altro elemento: la golden share (cioè il meccanismo che consente allo Stato italiano di detenere poteri speciali di veto nelle società  privatizzate) e sulla quale la Commissione europea avrebbe intenzione di tornare alla carica, giovedì prossimo, minacciando il deferimento alla Corte di Giustizia.
La priorità  è comunque la «due diligence» avviata nel week end al Tesoro e con tutta probabilità  oggetto ieri del secondo incontro con il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco (ricevuto a Palazzo Chigi). Tra caduta del Pil e spesa per interessi, la manovra-ter potrebbe orientarsi sugli 11 miliardi. Ma risorse serviranno anche per disinnescare la mina dei tagli lineari alle detrazioni da lavoro dipendente e carichi familiari (almeno 4 miliardi nel 2012) della manovra d’agosto: proprio ieri sono stati resi noti i risultati della commissione istituita da Tremonti che indica in 720 agevolazioni per 243 miliardi gli sconti fiscali del nostro sistema sui quali il taglio automatico del 5 per cento produrrebbe risorse per circa 12 miliardi. Punto dolente anche a la lotta all’evasione fiscale, che il precedente governo avrebbe valutato in circa 10 miliardi, e che risulterebbe sovrastimato. Risorse, a parità  di gettito, dovranno essere trovare anche per i tagli all’Irpef (si parla di un aumento delle detrazioni per gli scaglioni di reddito più bassi) e per le imprese (esenzione del costo del lavoro dall’Irap)
Per condurre in porto l’intero «pacchetto» il governo dovrà  mettere in campo una serie di interventi. Si parte dalla manovra fiscale e l’intervento ordinario sui patrimoni attraverso il lancio della Super Imu del 6,6 per mille, potenziata con l’aumento delle rendite catastali e resa progressiva in base ai redditi o alle categorie di estimo (circa 9 miliardi). Si aggiunge il rincaro dell’Iva (circa 8 miliardi) con un punto sulle aliquote del 10 e del 21 per cento. Non è escluso che possa esserci un rincaro anche per l’aliquota agevolata del 4 per cento dell’Iva sull’acquisto della prima casa. Interventi potrebbero esserci anche sulle accise per i carburanti e l’energia.
Sul fronte della spesa, scontato il capitolo delle pensioni con l’estensione del sistema contributivo per tutti, nella forma del pro rata (si parla di 2-3 miliardi). Ma avanza anche il capitolo enti locali: ieri il presidente del «parlamentino» delle Regioni Errani ha inviato una lettera a Monti chiedendo di aprire il confronto su sanità , fondi europei e patto di stabilità . Non è escluso infatti che ci si muova verso una revisione del patto della salute e di ulteriori tagli agli enti locali.


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